venerdì 30 dicembre 2011

Valsugana alla Pizzarotti

Articolo apparso sulla Gazzetta di Parma il 29 dicembre 2011.  E' interessante notare come a Parma si sappia già come sarà fatta la nuova SS47 e qui i sindaci attendono chiarimenti.



«Passaggio a Nord-Est» per la Pizzarotti, che sta definendo in Veneto un importante lavoro in project financing che prevede un investimento di quasi 800 milioni di euro: è stata infatti definita di pubblico interesse da parte della Regione Veneto la proposta per la progettazione, costruzione e gestione della nuova Valsugana, per la precisione l'«itinerario della Valsugana Valbrenta - Bassano Ovest - superstrada a pedaggio», .
L'impresa di Parma - che di recente si è aggiudicata due grossi appalti europei, uno a Nizza per un parcheggio e appena un mese fa in Romania per 30 km di linea ferrovia - in questo caso fa parte in qualità di mandataria di un costituendo consorzio di imprese insieme alla Ing. E. Mantovani, CIS e Cordioli & C (mandanti) al quale la giunta presieduta dall'ex ministro Luca  Zaia ha assegnato il ruolo di «soggetto promotore».
Il progetto 
La regione Veneto è l'ente concedente e la Giunta regionale ha deliberato il 13 dicembre la nomina a promotore del Costituendo Consorzio al quale è riconosciuto il diritto di prelazione nella gara di concessione che verrà indetta successivamente. L'importo dell'investimento per la superstrada della Valsugana - attesa da molti anni in Veneto - è di  787,1 milioni di euro interamente finanziato con risorse private senza alcun contributo pubblico.
La durata prevista per  i lavori è di 6 anni e 4 mesi con apertura anticipata di una prima tratta funzionale dopo 3 anni e 4 mesi. La durata della concessione, grazie alla quale il consorzio rientrerà dell'investimento, è invece di 43 anni e 4 mesi.
L'infrastruttura 
L’infrastruttura viaria in progetto inizia in provincia di Vicenza nel comune di Cassola, svincolo di Cave, e si sviluppa lungo la direttrice Nord Nord-Ovest sovrapponendosi alla sede esistente della SS47 fino allo svincolo di Romano d’Ezzelino. Proseguendo verso Nord, la superstrada abbandona la SS47 esistente, che curva verso Ovest, e prosegue in nuova sede fino a Rivalta attraversando il massiccio del Grappa con una serie di gallerie. 
Il tratto si collega a Sud con la Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) e va a creare una rapida via di transito per la zona Nordest della Pianura Padana verso Trento. L'obiettivo è quello di attrarre il traffico di lunga percorrenza diretto verso Nord allontanandolo in parte dai centri dei paesi della Valbrenta (Pove, Solagna, San Nazario, Valstagna).
La piattaforma stradale è costituita da due carreggiate separate da uno spartitraffico centrale con due corsie per senso di marcia. Nel tratto compreso tra lo svincolo di Bassano centro e l’innesto con la futura SPV l’asse verrà potenziato a tre corsie per senso di marcia.
Procedendo verso sud, in prossimità dello svincolo tra la tangenziale di Bassano e la futura Superstrada Pedemontana Veneta, il progetto prevede di realizzare una viabilità denominata “ancillare” che si sviluppa da nord a sud dal suddetto svincolo fino a Castelfranco Veneto innestandosi sulla SR 53, attraversando i comuni di Cassola e Castello di Godego, con un’asse stradale di categoria C1 (a due corsie da 3,75 più banchina).
Gallerie  Il progetto prevede otto gallerie a doppia canna per uno  sviluppo complessivo di circa  11 km e otto ponti per uno sviluppo complessivo di circa 600 metri.

domenica 28 agosto 2011

Ecco il chiarimento


Come promesso abbiamo cercato di andare a fondo in merito alle fotografie segnalate al Gruppo Salvaguardia Valbrenta che ritraevano 2 persone impegnate a versare liquidi non ben identificati in un tombino.
La soluzione è arrivata grazie ad un incontro svoltosi tra i rappresentanti del GSV, i protagonisti della vicenda, il Sindaco del Comune di Campolongo e il Presidente della Pro Loco. Da qualche anno alla conclusione della Festa in Brenta che si svolge sulle riva destra del fiume si procede normalmente alla pulizia del sito. Tra le cose da smaltire c’è una grande quantità di liquidi residui di cucina, in particolar modo l’acqua di cottura dei fagioli. Questi brodi risultano essere maleodoranti anche se non particolarmente inquinanti. A casa nostra li avremmo smaltiti nel lavandino della cucina, ma trattandosi di qualche centinaio di litri che proviene dalla riva del fiume che ovviamente non ha alcun scarico fruibile, l’amministrazione stessa e la polizia locale hanno consentito l’immissione diretta nella rete fognaria tramite l’apertura di un tombino. Sembra inoltre che l’eventuale sversamento di oli nella fognatura in quantitativi significativi provocherebbe il blocco dei filtri con relativa segnalazione di guasto, cosa che non si è verificata.
L’olio della friggitrice è stato stoccato in un magazzino comunale in attesa di essere smaltito presso l’Etra. Ci è stato segnalato inoltre che in quell’occasione viene organizzata una raccolta oli per tutti i privati che abbiano bisogno di disfarsene. Un dipendente comunale si occupa in seguito dello smaltimento
Ovviamente, senza una spiegazione, il gesto in se agli occhi del cittadino risulta un’evidentissima anomalia che non è da imitare in alcun modo. Siamo lieti che la vicenda possa considerarsi conclusa. Riteniamo comunque fondamentale da parte di tutti la segnalazione di qualsiasi atto o situazione che possa suscitare dei dubbi di legittimità . Grazie a tutti

mercoledì 24 agosto 2011

Qualcuno ci può spiegare?

Per evitare che vengano coinvolte persone sbagliate e che l'arena della rete arrivi a conclusioni affrettate e lesive e vista la delicatezza dell'argomento il post "Qualcuno ci può spiegare?" e' stato sospeso. La questione verrà affrontata seguendo altre strade in forma privata nella speranza  che si giunga quanto prima a un chiarimento.

martedì 9 agosto 2011

"La Brenta" e le centrali: vergogna in prima pagina

Poveri rozzi montanari che hanno “l’oro nero” che gli scorre sottocasa e lo
sprecano per scopi ludici !!?
Ci sarebbe da sorridere e non dar peso a tali incredibili affermazioni, se
l’argomento non fosse riportato in prima pagina di un periodico locale che
si definisce “periodico di informazione e cultura del canale del Brenta”.
L’articolo in prima pagina, a firma di un componente del comitato di
redazione, sottintende una chiara presa di posizione di “La Brenta” che,
salvo auspicabili smentite, sembra schierarsi a favore della recente
concessione rilasciata per una derivazione dal fiume Brenta, mentre tutti
gli Enti pubblici, le Associazioni sportive e sociali intendono incontrarsi
e coordinarsi per produrre ricorso avverso questo provvedimento.
L’articolo, del resto ben farcito di dati e citazioni, lascia sconcertati e
avviliti nel constatare come il fiume sia percepito: mera energia
potenziale. Un fiume che percorre e caratterizza un territorio, ne scrive la
storia e l’evoluzione, è semplice “cinesi” , acqua che cade e scorre!
Che sinistra analogia con quanti, amministratori locali compresi, vedono nei
monti e nelle conoidi di valle un ammasso di sterili massi, senza anima ne
storia, utili soltanto se cavati, frantumati ed altrove utilizzati.
 
Cosa si dovrebbe dire di quei “ludici giocherelloni” che hanno rilanciato
l’economia di intere valli con un utilizzo sostenibile, condiviso e
compatibile del fiume che le percorre; quei impenitenti festaioli della Val
di Sole che “giocano” sul Noce, con il beneplacito delle loro
amministrazioni, degli enti per il turismo e di tutti gli albergatori
locali; per non parlare dei loro omologhi della valle slovena dell’Isonzo,
che invece di emigrare come i loro padri, far la fame o svendere la loro
“liquida energia potenziale”, sguazzano e si perdono in ludiche attività sul
loro fiume, ora meta di un turismo di qualità da mezza europa.
 
Quando mai riusciremo a vedere il territorio e le sue risorse come beni
comuni, unici ed indivisibili a disposizione non solo dei residenti, ma
anche delle future generazioni; risorse inalienabili da valorizzare e
preservare, non beni di consumo o mezzi di produzione.
Che triste ottusa politica deve ancora dilapidare queste valli prima che ci
rendiamo conto di quanto perdiamo ed abbiamo perso in ricchezza di ambienti
e risorse, in ultima analisi in  qualità di vita !?!
 
roberto sessi
 

sabato 23 luglio 2011

Una nuova centrale idroelettrica in Brenta?


http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=1912228&Data=20110721&CodSigla=VI

Siamo alle solite!
Con la strumentale motivazione del pubblico interesse, si autorizza l'ennesima operazione speculativa in Valbrenta.
Il patrimonio della valle, il suo territorio e la tipicità del suo ambiente,devono nuovamente essere svenduti per logiche produttive nell'interesse di pochi a danno di molti.
Storia vecchia, già nota e praticata per le cave!
Concessioni più che ventennali per asportare le poche risorse di questa valle dimentica da dio e sempre più abbandonata dagli uomini.
Con quale facciatosta può essere richiamato il pubblico interesse se nessuna amministrazione locale, che appunto rappresenta l'interesse pubblico, ha espressola propria approvazione.
Con quale colpevole approssimazione si possono autorizzare prelievi di 16 mc, senza nessuna correlazione alla sempre più ridotta  portata del fiume (od alsuo MDV - minimo deflusso vitale) già pesantemente compromesso da ben 18 sbarramenti a monte (dal passo Rolle fino a Cismon).
Con quale ottusa prepotenza possono essere messe a rischio le poche attività che si sviluppano lungo il fiume e che caratterizzano quell'economia diffusa ecocompatibile e sostenibile, unica vera garanzia di sviluppo e riqualificazione di aree marginali come la nostra valle.
Già sopportiamo innumerevoli attività estrattive ed il conseguente traffico pesante, già conviviamo con una viabilità dimensionata ai tempi dei cavalli da tiro e ne temiamo i futuri progetti, che  considerano la valle unicamente come una via di transito, dimenticando le 5-6000 persone che in questa "via" risiedono ed operano; ora ci vogliono prosciugare quel poco di naturalità ed
ambiente rimasto.
Pezzetto dopo pezzetto la valle viene demolita e snaturata, questa supposta centrale rappresenta l'ulteriore conferma di un modello di sviluppo insensato e suicida che porterà inesorabilmente alla svalutazione del "bene comune" ed una sempre minore qualità di vità.
roberto sessi

venerdì 22 luglio 2011

Nuova Valsugana Novità (forse) entro settembre.

Giornale di Vicenza

VIABILITÀ. Dopo uno stallo di due anni e la “svolta” trentina

In autunno la commissione regionale potrebbe rivelare quale dei cinque progetti ha vinto la gara. Le attese dei sindaci

Mercoledì 20 Luglio 2011 BASSANO, pagina 32
      Il futuro della statale 47 si conoscerà (forse) a fine settembre. È quanto è merso dall'incontro avuto con l'assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, dagli esponenti del Pdl bassanese a Mestre. «Novità sostanziali, tuttavia, non ce ne sono - spiega Luca Ferazzoli, presente al dibattito in qualità di presidente della Comunità montana del Brenta - dobbiamo aspettare ancora. Io non mi sento preso in giro da questo ulteriore differimento: la questione si è complicata e con l'interesse dimostrato di recente dai trentini nei confronti dell'infrastruttura credo che una dilatazione dei tempi sia normale. So che i nostri cittadini si aspettano una soluzione a breve termine, ma bisogna capire che ora lo scenario si è ampliato e non si tratta più solamente di risolvere il nodo di Carpanè e quindi della Valle, ma di fare della Valsugana uno dei possibili sbocchi dall'Adriatico verso nord e di progettare una strada (superstrada o autostrada che sia) che andrà, sembra, da Trento a Padova». La prospettiva sposta in là nel tempo non solo lo svelamento del progetto scelto dalla commissione tra i cinque project financing presentati, ma anche e soprattutto la risoluzione dei problemi di imbottigliamento e di pericolosità del tratto Pian dei Zocchi-Pove della 47 che si ripresentano puntualmente tutte le domeniche del periodo estivo. «Serve un intervento a breve - afferma Gianni Ceccon, sindaco di San Nazario - ne va della qualità della vita in particolare per gli abitanti di San Nazario. Pensiamo alla domenica, quando il formarsi di chilometri di coda rende impossibile un eventuale intervento di emergenza di mezzi di soccorso. L'interesse dimostrato da Trento, d'altra parte, mi sembra positivo e potrebbe addirittura accelerare i tempi di realizzazione dell'opera». Una strada che aspetta una soluzione da quarant'anni e su cui la commissione regionale doveva dare un riscontro già a fine 2009, indicando il contenuto dei cinque progetti (tutti in sinistra Brenta secondo quanto assicurato da Chisso). «Secondo me - afferma Mauro Illesi, sindaco di Campolongo - la questione è politica. È un problema tra Lega e Pdl e finché non si mettono d'accordo non si procede. A noi basta che, come da protocollo presentato dalla Comunità montana, prima di prendere una decisione chiedano a noi il parere - vogliamo evitare che il progetto preveda di rendere la valle un gruviera. Devo dire, però, che non ho più gran fiducia che si arrivi ad una soluzione». Altrettanto deluso il primo cittadino di Valstagna, Angelo Moro.
«Siamo ancora fermi a 2 anni fa - commenta Moro - E' umiliante, perchè sembra che chiediamo la luna, invece vogliamo solo spiegazioni per dare risposte ai cittadini. Siamo in una situazione di stallo, e per tentare di uscirne noi sindaci abbiamo scritto lettere su lettere. Abbiamo anche chiesto un incontro a Zaia, il quale ci ha rimandato all'assessore competente. Ora a diventare determinante è il problema con Trento». La palla, insomma, torna al centro e non resta che aspettare le delucidazioni di inizio autunno. Ch.B.

giovedì 26 maggio 2011

Riceviamo e pubblichiamo

IL GRUPPO CONSILIARE INSIEME PER VALSTAGNA
ORGANIZZA

MARTEDÌ 31 Maggio 2011
Ore 20.30

SALA POLIVALENTE –
(PIAZZETTA BROTTO)
VALSTAGNA

INCONTRO PUBBLICO SUL TEMA
NUCLEARE
E FIDUCIA FUTURA




CON:
Marcello LAZZAROTTO
dr. Giuseppe GHENO
Carlo PERLI
presenta Silvia PILATI

lunedì 4 aprile 2011

Merci su rotaia da Venezia a Trento?

Il tema “Valsugana” è sempre quanto mai attuale e ciclicamente ci porta ad interessarci di questa vallata e della viabilità ad essa connessa. Gli amministratori stanno attendendo da tempo una soluzione al “nodo” di Carpanè del quale ci siamo interessati, in questo settimanale, ripetutamente. Sembra ormai assodato che il nocciolo della questione non sia più quel tratto relativamente breve fra Pian dei Zocchi e Pove, bensì un percorso più lungo ed articolato che renda economicamente fattibile il project financing proposto da cinque pool di imprese. La Regione Veneto sta pensando cMerci su rotaia da Trento a Venezia? (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)on sempre maggiore interesse ad un raccordo fra la valle e Castelfranco in vista dell’apertura della futura Pedemontana e di un congiungimento con Padova. I trentini, dal canto loro, stanno guardando con attenzione quella proposta e non hanno nessuna intenzione di restare con le mani in mano. Si parla anche nella vicina provincia di tratti di statale da raddoppiare, di gallerie da costruire e di pedaggi da introdurre.... (link)

giovedì 31 marzo 2011

Nord, Sud, ovest, Est

Tutte le strade portano a Rosà. Ieri sera, al Teatro Montegrappa, tutte le “verità” sui progetti della grande viabilità nel Bassanese sono state al centro di un affollato incontro-dibattito, intitolato “Viabilità e Pedemontana - Collegamenti Nord-Sud, Bretella Est, Bretella Ovest, le ragioni di una scelta” promosso dal Circolo Culturale Amici del Teatro Montegrappa di Rosà.
Invitati sul palco il Vicecommissario e responsabile unico per la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta Giuseppe Fasiol, il consigliere regionale Raffaele Grazia, il consigliere provinciale Mauro Beraldin, il sindaco di Fontaniva Marcello Mezzasalma, il consulente per le Amministrazioni locali nella fase di avvio della Pedemontana Veneta Gianpaolo Bergamin e l'assessore comunale alla Viabilità di Rosà Simone Bizzotto, in rappresentanza del sindaco on. Manuela Lanzarin annunciata all'incontro ma trattenuta da impegni parlamentari a Roma.
In platea un folto pubblico composto da amministratori locali, esponenti dei comitati ambientali, rappresentanti delle categorie economiche e singoli cittadini.(link)

lunedì 28 marzo 2011

Addirittura la ferrovia

Domenica 27 Marzo 2011, VALBRENTA - (RL) Nel summit di aprile tra Zaia e Dellai dovrebbero essere, si spera, chiariti molti punti neri e messi paletti per dividere i sogni dalla realtà, le chiacchiere dai fatti. Mentre i nostri amministratori sembrano completamente ignorati dal governo veneto, che non brilla per il loro coinvolgimento su un problema di vitale importanza per il territorio, in Trentino paiono molto più informati.
      Ipotizzano, infatti, la modifica della proposta iniziale tra Pian dei Zocchi e Bassano, con un prolungamento fino a Castelfranco, con costi maggiori, ma anche più transiti e più alti incassi da pedaggio dei 30 anni di concessione, con avvio dei lavori nel 2013. A fronte dell'aumento del traffico, «scaricato» dal Veneto in Trentino, Lorenzo Dellai, dalle indiscrezioni trapelate, si suppone metterà sul tavolo di Luca Zaia la gestione in comune della ferrovia della Valsugana, con programma di elettrificazione, potenziamento e adeguamento al trasporto merci; un project financing per un tratto trentino della statale 47, prevalentemente in galleria, tra Grigno e l'alta Valsugana; il declassamento dei tratti della statale sostituita, con eliminazione dei viadotti più impattanti (nei quali, è auspicabile, potrebbe entrare anche quello di San Marino). Molta carne al fuoco. Troppa?

Valsugana? Fino a Castelfranco

Meno male che ci hanno pensato i vicini trentini a sollevare il coperchio per far annusare che cosa bolle in pentola. Il tratto di superstrada della Valsugana Pian dei Zocchi - Pove Bassano dovrebbe essere allungato sino a Castelfranco, ma potrebbe non essere la sola novità. Dopo l'anticipazione di pochi giorni fa, infatti, sembra si stiano intensificando i contatti tra il Trentino ed il Veneto per una soluzione comune al problema irrisolto della statale 47 della Valsugana. L'assessore alle politiche della mobilità del Veneto, Renato Chisso, ha incontrato il collega trentino Alberto Pacher, preoccupato per la previsione dei circa 3000 camion in più al giorno che entreranno in Trentino in conseguenza delle nuove strade in costruzione in Veneto, per mettere le basi al successivo summit tra le giunte di Zaia e Dellai e studiare una strategia comune....

sabato 12 marzo 2011

Cosa fanno gli amministratori locali?

Non si può dire che ci sia un bel circolare di news sulla nostra vita!!!

E' visibilità per Italia Nostra o qualcuno ci ascolta?

Chissa' che qualcuno nel Canale di Brenta si svegli!