Buon anno a tutti!
Il 2013 sarà caratterizzato da elezioni a tutti i livelli e
non ultime le amministrative anche in Valbrenta. Ancora non esiste, anche se
qualche vaga sperimentazione è stata fatta, una coscienza del Canale di Brenta
nel suo insieme sotto il profilo sociale e ambientale. Tante sono le
indicazioni, gli stimoli, gli obblighi derivati da recessione e norme del
governo centrale che tendono alla semplificazione e riduzione degli apparati
burocratici ma una cosa manca di sicuro: la maturazione nella coscienza degli
abitanti che la Valbrenta è un’omogeneo territorio con le medesime
problematiche da Primolano a Pove. E’ veramente arrivato il momento che nasca
un movimento unitario che dia vita alle liste elettorali di ogni comune con
pochi e medesimi punti programmatici.
Quali sono le priorità? Le uniche tre grandi linee da
seguire in qualche modo completano la generalità dei problemi di ogni singolo
comune: questione ambientale, riesumazione del PATI vergognosamente
accantonato, costituzione di un’organo congiunto di coordinamento tra le
associazioni di volontariato impegnate nel sociale.
La questione ambientale vede al suo interno l’intenzione di
affrontare in modo congiunto ciò che separatamente fanno i vari comitati sorti
per ogni singolo problema. Giusto per fare degli esempi il Comitato Basta
centrali idroelettriche in Brenta sorto in opposizione alla costruzione della
presa d’acqua a Carpanè, e il comitato no viadotto a Solagna, ma anche, perché
no, l’inosservanza di norme e comportamenti scorretti nello sviluppo di aree
industriali e artigianali, e la vigilanza sul bacino di Brenta (valli e
sentieri compresi) in merito a scarichi abusivi, abbandono di rifiuti,
escavazioni e comportamenti anti ecologici.
Il P.A.T.I. – Piano
di Assetto del Territorio Intercomunale è stato in Canale di Brenta è stato
approvato e sottoscritto da tutti i comuni
della Valbrenta e una volta firmato nei fatti è stato riposto in un
cassetto. Essendo un elemento di grande novità è stato poco tutelato sotto il
profilo delle responsabilità sull’osservanza o meno della indicazioni fornite
dal patto alle singole amministrazioni. Il tal modo l’inadempienza delle
indicazioni provenienti dal PATI non porta a nessuna sanzione e quindi in fin
dei conti ogni amministrazione agisce a proprio comodo.
Il terzo punto rappresenta una sfida per la tutela e il
potenziamento degli apparati di assistenza sociale e sanitaria del nostro
territorio. La crisi incombente mette in risalto problematiche sociali
collegate a disoccupazione, integrazione interrazziale, stati di indigenza o di
avvicinamento alla soglia di povertà. L’obiettivo è comporre un coordinamento
per l’azione combinata delle strutture socio-sanitarie locali e le associazioni
umanitarie e di volontariato in modo da favorire un costante monitoraggio dei
bisogni della gente e la costituzione di un’organizzazione interna funzionale e
mirata ai valligiani.
Ma sostanzialmente si deve parlare di UNITA’ nello spirito e
negli intenti. E’ ora di capire che prima di comporre le liste, un unico e
globale movimento che condivida questi obbiettivi si deve impegnare a spingere
affinchè si arrivi ad un’unica e versatile grande lista che esprimerà i
candidati a sindaco quali ambasciatori della volontà di fusione dei 6 comuni
della Valbrenta. E’ l’unica possibilità per avviare prospettive di sviluppo e
uscire dalla stagnazione di politiche remissive e antiche.
SONO APERTE LE ADESIONI!
Marco Piacentini