Il nostro Gruppo, con l’incontro del 15 maggio prossimo, alle 20.45 presso la Sala della Comunità Montana del Brenta, intende offrire un momento di confronto ed approfondimento sulle tematiche che ritiene più importanti e qualificanti per un armonico sviluppo del nostro territorio.
Non intendiamo certo “metterci in cattedra” e indicare strategie o percorsi politico/amministrativi per chi si dichiara disponibile a condurre la vita dei nostri comuni per i prossimi anni; vorremmo più semplicemente offrire un occasione di conoscenza, confronto e dialogo tra diverse liste, di diversi comuni, ma di un’unica valle, accomunati dalle stesse problematiche, dallo stesso ambiente, dalla stessa storia .
Non intendiamo certo “metterci in cattedra” e indicare strategie o percorsi politico/amministrativi per chi si dichiara disponibile a condurre la vita dei nostri comuni per i prossimi anni; vorremmo più semplicemente offrire un occasione di conoscenza, confronto e dialogo tra diverse liste, di diversi comuni, ma di un’unica valle, accomunati dalle stesse problematiche, dallo stesso ambiente, dalla stessa storia .
Protocollo d’Intesa
INTENTI
Quale modello di sviluppo: prospettive e strategie di sviluppo della valle.
Sostenibilità ed eco-compatibilità. Alternative praticabili alla rapina del territorio ed alle attività meramente speculative.
Definire ed attivare strumenti di gestione e controllo congrui allo scopo, trasparenti ed aperti al contributo delle forze sociali. Recuperare i motivi ispiratori di pianificazione e coordinamento del PATI .
Comune unico: azioni concrete per dare avvio ad un processo virtuoso che conduca alla costituzione di un unico comune per la Valbrenta, entro la successiva tornata elettorale. Attivare a breve tavoli di confronto intercomunale per concretizzare l’unione dei servizi tra i comuni.
Iniziare a porsi come un unico ente referente nei confronti delle istituzioni territoriali: ASL, scuola, ETRA, ENEL, FFSS, ANAS.
Definire il ruolo della Comunità Montana e con conseguente realismo, scevro da opportunismi o strumentali convenienze, valutarne l’utilità, l’efficienza e l’efficacia. Decidere quindi se potrà avere un futuro e quale potrà essere.
Mantenere un rapporto franco ed aperto con il volontariato ed i vari gruppi presenti in valle, che vanno intesi come risorsa e/o interlocutore privilegiato, non certo come controparte. Rendere concreto il concetto di democrazia partecipata con idonei strumenti. Massima trasparenza degli atti amministrativi (attivare percorsi verificabili di accesso e conoscenza).
Per semplicità e per favorire la discussione, nel corso dell’incontro, presenteremo schematicamente una serie di punti, per noi imprescindibili e qualificanti, per qualsiasi lista si voglia proiettare verso un futuro di salvaguardia e rilancio di questa valle; non sono necessariamente in ordine di priorità; speriamo di poterli approfondire e dettagliare con voi.
ATTI CONCRETI da ATTUARE
Definire, con documento condiviso tra tutte le amministrazioni, una rigida moratoria alle attività estrattive presenti in tutta la valle, comunque intese: cave, miniere, messe in sicurezza. Risulta opportuno specificare un volume max estraibile per anno in tutta la valle, indirizzato prioritariamente alle attività di necessaria messa in sicurezza, subordinando ad esse quelle di pura speculazione.
Condizionare con adeguati strumenti e costante attività di controllo (commissione di controllo locale e rappresentativa) la prosecuzione delle attività estrattive in essere, al reale documentato e verificato ripristino ambientale, da realizzarsi in corso d’opera e non a fine attività.
Definire un programma pluriennale di trasferimento su rotaia del trasporto pesante. Ipotizzare e formalizzare un percorso tecnico-istituzionale ed adeguata pianificazione temporale delle iniziative da mettere in atto per raggiungere lo scopo. (definire quota percentuale annua di incremento del materiale trasportato su rotaia per verificare l’efficacia delle azioni messe in atto).
Studiare e formulare possibilità di imporre pedaggio (sistema telepass o simili, no casello) al trasporto pesante, destinare gli introiti all’agenzia di cui al punto successivo
Istituire commissione e/o agenzia per il territorio che si occupi di istituire tavoli di lavoro intercomunali per studiare ed avviare progetti locali per la valorizzazione del territorio (turismo, zone a tutela, parchi rurali .. ) e l’accesso a finanziamenti pubblici ad essi mirati, nel rispetto delle norme europee (SIC ZPS ..)
Imporre blocco festivo della campesana da Piovega a Campese e garantire, in collaborazione tra tutti i comuni, adeguata sorveglianza ai ponti di attraversamento del Brenta ed al semaforo di Carpanè. (al contrario risulta difficile garantire vivibilità alle frazioni e favorire il turismo ciclabile)
Concretizzare, di concerto con autorità di bacino ed enti coinvolti, la definizione ed il conseguente rispetto dell’MDV (minimo deflusso vitale) del Brenta; l’agenzia di cui sopra potrebbe essere un ottimo strumento di governo e controllo per impedire nuove derivazioni e limitare le attuali.
Produrre e divulgare un rapporto semestrale sulla qualità dell’acqua e dell’aria, nell’ottica di monitorare costantemente lo stato delle risorse ambientali in valle. Strumento di prevenzione e valorizzazione.
Garantire concretamente l’accesso agli strumenti di informazione e divulgazione (internet, TV) nonché alle risorse energetiche (non tutta la valle è metanizzata) attraverso convenzioni all’uopo stipulate con gli enti erogatori.
L’elenco risulta necessariamente parziale ed incompleto, soltanto un aperto e franco confronto potrà definirne meglio i contenuti.
INTENTI
Quale modello di sviluppo: prospettive e strategie di sviluppo della valle.
Sostenibilità ed eco-compatibilità. Alternative praticabili alla rapina del territorio ed alle attività meramente speculative.
Definire ed attivare strumenti di gestione e controllo congrui allo scopo, trasparenti ed aperti al contributo delle forze sociali. Recuperare i motivi ispiratori di pianificazione e coordinamento del PATI .
Comune unico: azioni concrete per dare avvio ad un processo virtuoso che conduca alla costituzione di un unico comune per la Valbrenta, entro la successiva tornata elettorale. Attivare a breve tavoli di confronto intercomunale per concretizzare l’unione dei servizi tra i comuni.
Iniziare a porsi come un unico ente referente nei confronti delle istituzioni territoriali: ASL, scuola, ETRA, ENEL, FFSS, ANAS.
Definire il ruolo della Comunità Montana e con conseguente realismo, scevro da opportunismi o strumentali convenienze, valutarne l’utilità, l’efficienza e l’efficacia. Decidere quindi se potrà avere un futuro e quale potrà essere.
Mantenere un rapporto franco ed aperto con il volontariato ed i vari gruppi presenti in valle, che vanno intesi come risorsa e/o interlocutore privilegiato, non certo come controparte. Rendere concreto il concetto di democrazia partecipata con idonei strumenti. Massima trasparenza degli atti amministrativi (attivare percorsi verificabili di accesso e conoscenza).
Per semplicità e per favorire la discussione, nel corso dell’incontro, presenteremo schematicamente una serie di punti, per noi imprescindibili e qualificanti, per qualsiasi lista si voglia proiettare verso un futuro di salvaguardia e rilancio di questa valle; non sono necessariamente in ordine di priorità; speriamo di poterli approfondire e dettagliare con voi.
ATTI CONCRETI da ATTUARE
Definire, con documento condiviso tra tutte le amministrazioni, una rigida moratoria alle attività estrattive presenti in tutta la valle, comunque intese: cave, miniere, messe in sicurezza. Risulta opportuno specificare un volume max estraibile per anno in tutta la valle, indirizzato prioritariamente alle attività di necessaria messa in sicurezza, subordinando ad esse quelle di pura speculazione.
Condizionare con adeguati strumenti e costante attività di controllo (commissione di controllo locale e rappresentativa) la prosecuzione delle attività estrattive in essere, al reale documentato e verificato ripristino ambientale, da realizzarsi in corso d’opera e non a fine attività.
Definire un programma pluriennale di trasferimento su rotaia del trasporto pesante. Ipotizzare e formalizzare un percorso tecnico-istituzionale ed adeguata pianificazione temporale delle iniziative da mettere in atto per raggiungere lo scopo. (definire quota percentuale annua di incremento del materiale trasportato su rotaia per verificare l’efficacia delle azioni messe in atto).
Studiare e formulare possibilità di imporre pedaggio (sistema telepass o simili, no casello) al trasporto pesante, destinare gli introiti all’agenzia di cui al punto successivo
Istituire commissione e/o agenzia per il territorio che si occupi di istituire tavoli di lavoro intercomunali per studiare ed avviare progetti locali per la valorizzazione del territorio (turismo, zone a tutela, parchi rurali .. ) e l’accesso a finanziamenti pubblici ad essi mirati, nel rispetto delle norme europee (SIC ZPS ..)
Imporre blocco festivo della campesana da Piovega a Campese e garantire, in collaborazione tra tutti i comuni, adeguata sorveglianza ai ponti di attraversamento del Brenta ed al semaforo di Carpanè. (al contrario risulta difficile garantire vivibilità alle frazioni e favorire il turismo ciclabile)
Concretizzare, di concerto con autorità di bacino ed enti coinvolti, la definizione ed il conseguente rispetto dell’MDV (minimo deflusso vitale) del Brenta; l’agenzia di cui sopra potrebbe essere un ottimo strumento di governo e controllo per impedire nuove derivazioni e limitare le attuali.
Produrre e divulgare un rapporto semestrale sulla qualità dell’acqua e dell’aria, nell’ottica di monitorare costantemente lo stato delle risorse ambientali in valle. Strumento di prevenzione e valorizzazione.
Garantire concretamente l’accesso agli strumenti di informazione e divulgazione (internet, TV) nonché alle risorse energetiche (non tutta la valle è metanizzata) attraverso convenzioni all’uopo stipulate con gli enti erogatori.
L’elenco risulta necessariamente parziale ed incompleto, soltanto un aperto e franco confronto potrà definirne meglio i contenuti.
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