venerdì 5 dicembre 2008

E adesso come la mettiamo?

da il Gazzettino 5/12/2008
SAN NAZARIO Presa di posizione dell’intero consiglio comunale sui lavori previsti alla parete rocciosa di Lora Bassa a Valstagna
«No al trasporto di detriti a casa nostra»
«Non possiamo accollarci per cinque anni i disagi e 600 mila metri cubi di materiali scavati»
Il consiglio comunale di San Nazario, all'unanimità, respinge l'ipotesi di attraversamento del fiume dei circa 600.000 metri cubi di materiale e terreno, che saranno sbancati in località Lora Bassa, dalla parete rocciosa incombente sul centro abitato di Valstagna. Sull'argomento consiglieri di maggioranza e minoranzatutti concordi: bisogna ripensare il progetto, almeno nella parte che coinvolge il comune di San Nazario, gravemente penalizzante per la comunità sannazarese.
Il sindaco Ottorino Bombieri ha illustrato al consiglio la cronistoria del progetto di messa in sicurezza di località Lora Bassa, presentato la scorsa primavera alle due giunte congiunte in municipio a Valstagna e successivamente in una pubblica assemblea.«Un progetto - ha spiegato il sindaco - dai numeri allarmanti: due anni per le opere preliminari e tre per gli scavi; circa 600.000 metri cubi di materiale da scavare, ma soprattutto da trasportare sull'altra sponda del fiume, coinvolgendo il nostro comune. Al di là degli aspetti tecnici, siamo chiamati ad intervenire quando il nostro territorio, la salute degli abitanti, le proprietà di privati possono venire danneggiate». L'area che verrebbe interessata dal trasporto del materiale riguarda l'ex Centrale Enel di Carpanè, recentemente acquistata da una ditta danese e tutta la zona presa in considerazione dal progetto Piruea, tra il ponte sul Brenta e l'area Guarnieri, sede della Comunità Montana, con la realizzazione di nuovi uffici, negozi e abitazioni.
Una prospettiva che sta già facendo tentennare possibili investitori, per i gravi danni che l'intervento potrebbe causare. Dopo un'ampia discussione trasversale, all'unanimità è stato deciso di approvare il seguente ordine del giorno: «Lavori tanto estesi e devastanti, sia per il paesaggio, che per la vivibilità della Valle possono essere giustificati soltanto da ragioni di sicurezza gravi, improrogabili e non risolvibili in modo diverso. Caratteristiche che non paiono sussistere, dato che le autorità competenti non hanno finora assunto alcun provvedimento di sgombero di abitazione o chiusura di strade. La soluzione prospettata implica un cantiere della durata di 5 anni, salvo complicazioni geologiche ora non pronosticabili. Si prevedono lo sbancamento di circa 600.000 metri cubi di ghiaia e terreno, la costruzione di un nastro trasportatore sopra la strada provinciale e sopra il fiume, ad una quota di alcune decine di metri, l'impiego e la circolazione di circa 50 mila autocarri sulla già intasata statale 47, l'utilizzo della nuova bretella stradale che conduce all'ex centrale di Carpanè, rendendone praticamente impossibile il riutilizzo da parte dei proprietari stranieri cui è stata recentemente ceduta.
Le conseguenze per la nostra comunità sarebbero assai pesanti, ma nessun coinvolgimento formale del comune di San Nazario è stato richiesto finora. Il consiglio comunale di San Nazario dà mandato al sindaco affinché chieda all'amministrazione di Valstagna di ripensare il progetto, o almeno la parte che coinvolgeil comune di San Nazario, tenendo conto degli interessi e delle aspettative della nostra comunità»
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Alea iacta est. Come il Rubicone, ai tempi di Cesare, anche il Brenta potrebbe diventare confine invalicabile: per i detriti della Lora Bassa.
Roberto Lazzarato

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come mai il Comune di San Nazario pone il problema di viabilità e di salute pubblica relativo al passaggio di autocarri da Lora Bassa quando a casa propria con la cava-miniera di Carpanè lo stesso problema esiste all’ennesima potenza ed è sistematicamente minimizzato?