domenica 24 agosto 2008

Chi controlla e fà rispettare la legge in Valbrenta?

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 7 luglio 2008 è stato pubblicato il Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117 recante “Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie e che modifica la direttiva 2004/35/CE”.Il presente decreto – recita l’articolo 1 (“Finalità”) – stabilisce le misure, le procedure e le azioni necessarie per prevenire o per ridurre il più possibile eventuali effetti negativi per l’ambiente in particolare per l’acqua, l’aria, il suolo, la fauna, la flora e il paesaggio, nonché eventuali rischi per la salute umana, conseguenti alla gestione dei rifiuti prodotti dalle industrie estrattive.L’abbandono, lo scarico, il deposito e lo smaltimento incontrollati dei rifiuti di estrazione sul suolo, nel suolo e nelle acque superficiali sono vietati.

VIETATI, VIETATI per LEGGE !!!


I cumuli, le dighe, i bacini di decantazione e le strutture di deposito dei rifiuti di estrazione sono progettati, realizzati, attrezzati, resi operativi, utilizzati, mantenuti in efficienza e gestiti senza pericolo per la salute umana, senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ ambiente ed, in particolare, senza creare rischi per l’acqua, l’aria, per il suolo, per la fauna e per la flora, senza causare inconvenienti da rumori o odori e senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse.L’operatore deve pianificare l’attività di gestione dei rifiuti di estrazione al fine di:a) impedire o ridurne, il più possibile, gli effetti negativi per l’ambiente e la salute umana;b) prevenire incidenti rilevanti connessi alla struttura e limitare le conseguenze per l’ambiente e la salute umana;c) gestire qualsiasi struttura di deposito dei rifiuti di estrazione anche dopo la chiusura nel rispetto di quanto riportato alle lettere a) e b) precedenti, fino al rilascio del sito in conformità a quanto previsto dal piano di gestione di cui all’articolo 5, ovvero l’operatore deve elaborare un piano di gestione dei rifiuti di estrazione per la riduzione al minimo, il trattamento, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti stessi, nel rispetto del principio dello sviluppo sostenibile.Il piano di gestione è volto a:a) prevenire o ridurre la produzione di rifiuti di estrazione e la loro pericolosità, in particolare:1) tenendo conto della gestione dei rifiuti di estrazione nella fase di progettazione e nella scelta del metodo di estrazione e di trattamento dei minerali;2) tenendo conto delle modifiche che i rifiuti di estrazione possono subire a seguito dell’ aumento della superficie e dell’esposizione a particolari condizioni esterne;3) prevenendo la possibilità di ricollocare i rifiuti di estrazione nei vuoti e volumetrie prodotti dall’attività estrattiva dopo l’ estrazione del minerale, se l’operazione è fattibile dal punto di vista tecnico e economico e non presenta rischi per l’ambiente, conformemente alle norme ambientali vigenti e, ove pertinenti, alle prescrizioni del presente decreto il quale sottolinea, anche, l’impiego di sostanze meno pericolose per il trattamento delle risorse minerali e l’incentivazione del recupero dei rifiuti di estrazione attraverso il riciclaggio, il riutilizzo o la bonifica dei rifiuti stessi, se queste operazioni non comportano rischi per l’ambiente.

Questo signore e i suoi scagnozzi assessori o consiglieri comunali che siano, di qualsiasi comune, forse dovrebbero far qualcosa o continuare a far sempre finta di niente?

Dobbiamo noi, cittadini qualunque, presentare delle denunce su situazioni che anche le mosche in Valbrenta conoscono?Poi qualcuno magari viene tacciato di straparlare su commistioni che non esistono.....
Noi pensiamo invece che basterebbe solo far rispettare la legge.Ma si sà, verso certe situazioni, che dovevano essere attuate entro il 31/12/2006, non si vede proprio oltre il proprio naso.
Alla faccia nostra comunque.Rivotateli nella primavera prossima, non si sà mai.
Ancora grazie, ai nostri rispettosi amministratori.

mercoledì 20 agosto 2008

L'ipocrisia e l'ignoranza che imperversa....

col PATI.
Tanto è stato scritto, ma pochi hanno compreso. Sicuramente, primi fra tutti, i promotori e i consiglieri stessi che l'hanno adottato.Non c'è giorno in cui appaiono episodi sul come è stato trattato questo strumento.
Già l'acronimo, per i più è sconosciuto (e già questo lascia allibiti sapendo che i consiglieri comunali l'hanno adottato praticamente all'unanimità).
Tanti di questi hanno manifestato perplessità, forse dubbi, di certo non sono proprio in grado di presentare osservazioni, visto che nemmeno l'hanno letto.
Sorprende poi che essendo un Piano di Assetto Territoriale Intercomunale predisposto dalla Comunità Montana del Brenta, proprio gli stessi assessori, che in sede amministrativa si sono sempre espressi totalmente a favore, a semplici domande di colleghi fuori dalla Valbrenta, sul perchè tanti manifestano perplessità e dubbi, scrivano addirittura articoli sulla stampa locale riportandoli, e poi votino all'unanimità, giustificandosi che lo hanno fatto perchè loro sono favorevoli al "PATI del loro comune".
Se non è paradosso questo e se non vi scappano subito due risate, altro non potete.
Questi sono i rappresentanti in seno alle ns amministrazioni pubblich,
Le minoranze sono dapprima critiche, ma il Piano intercomunale di assetto del territorio passa all’unanimità.
Pati, questo sconosciuto.
Ha sollevato non poche perplessità, l'adozione del Piano di assetto territoriale intercomunale. Cavallin a Valstagna ha lamentato lo scarso coinvolgimento degli stessi consiglieri comunali, oltre che delle forze sociali e della popolazione. «Valstagna è un paese tranquillo - ha detto - che però sta morendo. Se non uniremo le forze per un rilancio della Valle i nostri paesi diventeranno dei dormitori».«Il Pati è un passo avanti significativo per la Valle - ha detto il sindaco Aldo Negrello - e c'è stata la massima apertura perché si è lavorato sinergicamente con la Comunità montana del Brenta, che ha coordinato i sei comuni interessati, per l'utilizzo ottimale del territorio. Siamo stati un po' restii a illustrare ai cittadini quegli aspetti sui quali non eravamo certi. Ora ci sono 60 giorni per eventuali osservazioni».Tra gli assessori e i consiglieri c'è stato chi ha auspicato ulteriori collaborazioni tra i Comuni della Valle, chi ha indicato alcune anomalie cartografiche che riguardano Collicello, una zona di parcheggio a San Gaetano, il recupero edilizio a Carpané e l'ipotesi di galleria sulla superstrada a San Marino.«Nella sua progettualità il Pati coinvolge sei comuni. - ha osservato il capogruppo Benito Sasso - Non è stato facile dare risposte anche su aspetti importanti, ma dobbiamo spiegare le scelte da operare con questo nuovo strumento urbanistico che traccia un nuovo tipo di programmazione per una comunità di oltre 7 mila abitanti e pensare ad una crescita e a uno sviluppo del territorio. La Regione ha dato segnali importanti: ha semplificato le procedure e favorito il dialogo per affrontare insieme alcune problematiche fondamentali, quali la sicurezza e le bellezze peculiari del territorio. Attraverso la commissione tecnica, formata dai tecnici dei sei comuni interessati, sono stati contattati complessivamente oltre un centinaio tra enti, associazioni e gruppi. Quindi sul Piano c'è stata concertazione per una valutazione complessiva. Penso che si debbano ringraziare i sindaci perché siamo arrivati alla fine senza rotture».
Complimenti!

mercoledì 6 agosto 2008

Ci mancava solo la monorotaia.....


Valorizzazione turistica, pioggia di progetti in Valbrenta

(R.L.) Una miriade di progetti per la valorizzazione turistica e ambientale del territorio sarà inoltrata dai comuni della Valle del Brenta, tramite la Comunità montana, al Gal Montagna Vicentina, per essere inseriti nel Piano di sviluppo locale, con l'opportunità di accedere ai finanziamenti, tramite la Regione Veneto.
Queste le proposte più interessanti: la ciclopista Rivalta-San Marino; l'area turistica attrezzata tra Campolongo e San Nazario; il materiale divulgativo dell'Ecomuseo della Grande Guerra; il recupero del "Cason di Barbarossa", a Valstagna, come spazio museale e di documentazione sulla civiltà dei terrazzamenti; il recupero dell'ex scuola montana di Col del Brocco, a Cismon, da utilizzare, secondo il progetto, come spazio di accoglienza e documentazione antropologica sull'agricoltura di montagna e la civiltà delle malghe; la sistemazione delle malghe di località Pozzette e Melago (Valstagna) e Cimo (Campolongo); il recupero del sentiero Rivalta-Grottella, dell'antico ponte romano e dei terrazzamenti limitrofi; la valorizzazione dell'area terrazzata adiacente il Cason di Barbarossa, a Valstagna; elettrificazione del Covolo di Butistone, a Cismon; la realizzazione di un magazzino a servizio dei musei del tabacco e del recuperante di Palazzo Guarnieri.
Nel programma per l'anno 2010, figurano progetti per il percorso, strada e monorotaia, di accesso a località Casarette (Valstagna) - questa è veramente fantastica; il centro di assistenza e documentazione e sistemazione del parcheggio delle Grotte di Oliero; il recupero della mulattiera storica di Cismon; gli impianti del museo del Covolo e dei siti fortificati in Valbrenta ; il recupero dei siti di guerra in località Torre, Cornon e Costardara (Solagna), Col del Merlo, Sette Bocche (Carpanè) e dei trinceroni di Campolongo; l'allestimento del museo della carta a Oliero.
Nel programma per il 2011 sono stati inseriti infine: la passerella sul fiume che collegherà la Ciclopista del Brenta al Covolo di Butistone; il centro di accoglienza e documentazione da realizzare a Fastro Bassanese (Cismon) e quello di accoglienza turistica e campi di studio universitari di località Casarette (Valstagna); il recupero della fornace storica, con spazi espositivi e dei terrazzamenti di San Giorgio, a Solagna; il percorso museale del Covolo di Butistone; alcuni itinerari per raggiungere il Covolo di Formiga e il Covoletto veneziano, a Valstagna.


Chissà che almeno uno di questi progetti veda la realizzazione, forse, se pensate che queste siano le prerogative per i cittadini che qui ci vivono.
A noi non ci risulta siano però stati minimamente interpellati.La storia di prendere iniziative senza informare i propri sudditi con progetti simili sembra proprio infinita.Migliaia di euro in progetti e studi.

Ma a chi giova tutto ciò?

martedì 5 agosto 2008

L'insostenibile leggerezza dell'essere......

PATI ? Non se ne può fare a meno, le hanno provate tutte......

Con gli ultimi atti dei consigli comunali in Valbrenta (adesione al PATI, contratto beffa con ETRA) verrebbe proprio voglia di emigrare, andarsene dal posto dove viviamo, dopo però aver preso a calci nel sedere chi si sente il diritto di rappresentarci, perché in pochi hanno deciso le sorti di tutti, senza nemmeno fartele sapere, dimenticando il dovere, visto che sono stati indicati dai propri cittadini.

La popolazione è SEMPRE più considerata non una comunità pensante, ma un fastidioso ammasso ronzante, al quale non è dovuto far sapere come sarà il loro mondo futuro.
Nel giro di una settimana il PATI (dopo averle provate tutte, il PATI che piace ai cavatori, sponsorizzato da Provincia e Regione, che conoscono bene come tira il nostro territorio....eccome se tira...) ha imperversato nelle amministrazioni comunali ed è passato assolutamente inosservato alla gente normale. L’assetto territoriale futuro prossimo è stato votato a Valstagna, San Nazario, Cismon e via dicendo, con grande rapidità, in seduta straordinaria, in piena calura estiva (in perfetto stile craxiano) e adottato con voto unanime o quasi.

Dobbiamo fare i nostri sinceri complimenti a tutti quei consiglieri comunali che sono riusciti a meravigliarci dimostrando una capacità di analisi da navigati ricercatori universitari ed hanno all’ISTANTE recepito tutti gli aspetti di un progetto complesso e ricco di risvolti e conseguenze, dove sviluppo e impatto ambientale sono stati CAPILLARMENTE ANALIZZATI.

Vorremmo inoltre ringraziarli per avere salvaguardato la nostra dignità di cittadini pensanti;

siamo molto orgogliosi di essere stati interpellati e informati in maniera così dettagliata; di avere avuto la possibilità di dare il nostro contributo, anche se ci rendiamo conto che non possiamo competere in acume con chi, con sagacia e lungimiranza sta mantenendo questa valle, un vero paradiso.

Grazie consiglieri, voi che avete aderito al PATI, nemmeno sapendo il significato di questo acronimo.
Grazie per averlo potuto analizzare, quando vi è stata notificata la copia della seduta straordinaria del vs consiglio comunale, al massimo 5 giorni prima.
Grazie per averlo potuto leggere, confrontare, dibattere ed analizzare.In tre giorni.
Grazie.

Cittadini, compaesani il vostro futuro è segnato; non importa quale sia, LASCIATE FARE A LORO!

PATI= Perpetuazione Abusi Territoriali Infiniti

venerdì 1 agosto 2008

PATI ed ETRA, in fretta e furia.....

Sotto mentite spoglie, si è cercato di far passare nei consigli comunali della Valbrenta, i medesimi ordini del giorno, in piena calura estiva, ma in sordina, evitando nel modo più assoluto, di coinvolgere i cittadini su temi così importanti.
Prima PATI e quindi ETRA.
Per il primo argomento parleremo in altri post,visto il comportamento dei singoli.Tutti si dimostrano perplessi, persino i sindaci, alcuni ritengono esagerate le zone P3 e P4, altri sono preoccupati perchè diventerà tutta una grande cava a cielo aperto, tutti sono titubanti, esprimono chiare perplessità durante il consiglio, poi, un minuto dopo, votano favorevoli all'unanimità o quasi.Tanti non sanno neppure il significato della parola PATI (se non ci credete chiedetelo ai vostri consiglieri comunali).Bravi, proprio bravi.Dovremmo proprio esser orgogliosi di avere questi rappresentanti.Non esiste minoranza, siamo tutti come l'amministrazione di Solagna.
A Valstagna, ma lo stesso è avvenuto nei comuni limitrofi di Cismon (minoranza astenuta) e Solagna (rinviato a data da destinarsi), per farne esempio, il tema dell'affidameno del sevizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, è stato calato dall'alto dell'ETRA, come contratto capestro ai sindaci della valbrenta, gestiti dalla Comunità Montana del Brenta (sennò che caspita ci stà a fare questa iniquità?!).

Il sindaco aveva presentato però una delibera della giunta della Comunità Montana, sperando nell'ignoranza di tutto il consiglio comunale, che invece vuole vederci chiaro e capire il perchè dovrebbero aderire ad un contratto di 15 anni !!! (a dir la verità almeno vorrebbe vederlo il contratto!)
Si, 15 anni, avete letto bene.Questi personaggi tra pochi mesi, forse, se ne tornano finalmente a casa loro, lasciando Palazzo municipale molti sperano e vorrebbero vincolarci all'ETRA per 15 anni ad occhi chiusi, solo perchè è l'ETRA che ce lo propone.
La nuova finanziaria del Governo, accortasi che nel nostro belpaese esistono solo grossi gruppi multiutlity di gestione dei rifiuti e dei servizi (acqua, gas, elettricità) chiede di evitare monopoli (che già esistono).
Per correre in fretta e furia ai ripari ed incatenare a sè entro il 31/12/2008 i comuni, e pur di abbindolare gli ignorantoni valligiani, ETRA ci concede uno sconto di ca. 40.000€ sui 700.000 di spesa.
Lecito porsi qualche domanda, sul perchè e come mai SOLO ORA ci fanno gli sconti, ma soprattutto, perchè si dovrebbe aderire entro pochissimo tempo visto che scade il 31/12/2008?senza quindi la possibilità di vederlo questo contatto (ore si direbbe, da quello che ci hanno riferito i presenti al consiglio comunale).Di sicuro prima della finanziaria, intendiamo noi.
Certo che pretendere di far votare l'adesione ad un contratto per 15 anni, senza leggerlo o vederlo è di una gravità disarmante.
Il sindaco, che è socio di questo pachiderma in ATO, se la fà sotto solo all'idea di non allinearsi a questa balena istituzionale ed ignorando il peso politico che ha il suo comune, praticamente meno che nullo, e la nostra Valbrenta, nel consiglio di amministrazione (lui lo 0,38%, noi il 2% totale ).

Durante un'accesa assemblea di ATO, pochi giorni orsono http://www.atobrenta.it/pdf/Delibera_14_Ass_11_07_2008_Allegato_1.pdf, per accordi di poltrone di direzione, lo stesso sindaco di Bassano faceva, sbraitando, espressamente riferimento alla disparità di rappresentanza: il 70% al padovano, il 20% all'area bassanese ed il 5% all'altopiano.

Ma il sindaco valstagnese e il consiglio comunale intero, manco conoscono questi numeri.Parlano, accennano, ma non comprendono, e soprattutto non conoscono.Neppure il peso che hanno in ATO http://gsv.altervista.org/acqua/acqua3.html

Si sono accorti troppo tardi che per allinearsi alla legge Galli del governo D'Alema, abbiamo svenduto l'anima al diavolo.
I nostri nipoti avranno motivo di ringraziarli, eccome.Crediamo che forse lo stiano già facendo.Sono molto svegli, i bimbi di oggi, e lungimiranti.

A noi sembra che i sindaci, ora abbiano paura, che non aderendo alla proposta, nessuno porti via l'immondizia?hanno paura di contrattare e magari far inserire altre offerte allo stesso canone? Magari per la deratizzazione o per le zanzare o che ne sappiamo noi, per eliminare l'adeguamento ISTAT e blindare l'importo?Ecco di tutto questo la Comuità Montana manco si pone il problema.Eppure si potrebbe fare.Ma sappiamo da chi siamo rappresentati purtroppo.

Se anche abbandonassimo ETRA, per come è tenuto e gestito il territorio, troveremo altre grosse società (ce ne sono, ce ne sono, pure concorrenti di ETRA e qui vicine anche di sede, che non avendo padrini politici, sono rimaste fuori dal gioco di potere a cui i nostri sindaci ci hanno svenduto, per 4 denari (anzi, forse meno, visto i loro q.i.). Cercando di aprire una breccia nell'ignoranza dei comuni valligiani, nell'aderire al pachiderma ETRA, sbilanciato nettamente a sud, senza nessun vantaggio, neanche minimo, ora ci ritroviamo nell'attuale situazione di m...., con nessun peso politico e decisionale.
Assolutamente nullo.
Non riesce ad averlo Bassano, battendo i pugni, con oltre 40.000 abitanti, senza contare il resto del comprensorio bassanese....... figuratevi cosa contano i morti viventi della Valbrenta.
Noi (grazie ai nostri sindaci) abbiamo abbassato le braghe, ci siamo pronati in avanti ed adesso abbiamo paura del loro divertimento dal retro.
Però, non è sempre detto, che muovendoci, facciamo il loro gioco.
Remember