giovedì 5 marzo 2009

La Comunità come un pugile suonato

L’ente è disorientato perchè è stato lasciato in vita ma senza i finanziamenti per operare

Non si sa se i consiglieri di Bassano facciano o no ancora parte del consiglio

La Comunità Montana sembra come un pugile suonato all'angolo, in attesa del colpo finale che la stenderà definitivamente al tappeto. Questa è l'impressione scaturita anche nell'ultima seduta del consiglio di Palazzo Guarnieri dove, dalle ultime vicende legislative che ne hanno minato la sopravvivenza, i mesi sono passati senza che si trovasse, o si cercasse, una via d'uscita. Lasciare in vita un ente senza i finanziamenti necessari per portare avanti le iniziative per le quali tali enti sono stati istituiti non ha senso e quindi, se c'è la volontà politica di preservarle, perchè indispensabili per la tutela del territorio e del patrimonio montano, sarebbe opportuno che gli organi competenti decidessero in fretta modalità, competenze, organizzazione e finanziamenti. «Per una comune analisi in merito alla grave problematica di stallo dell'ente - ha chiesto il sindaco di Solagna, Gianandrea Bellò, al presidente Peruzzo - sarebbe opportuno convocare al più presto tutti i sindaci del territorio comunitario per valutare, alla luce delle nuove normative, i possibili reali sviluppi della stessa Comunità». In realtà, come ha dichiarato in consiglio il presidente, la situazione non è ancora chiara. La stessa posizione dei consiglieri in carica del comune di Bassano, secondo una prima interpretazione ammessi in consiglio e poi estromessi, lascia intendere che la normativa ha qualche buco nero che necessita di chiarimenti. Peruzzo, dopo aver convocato una prima volta i sindaci lo scorso dicembre, pochi giorni fa ha partecipato ad un incontro tra gli undici presidenti delle comunità rimaste e il vice presidente della Giunta Regionale, Franco Manzato, per approfondire le problematiche connesse al funzionamento degli enti, «considerata l'importante funzione svolta nel territorio montano». Manzato si è impegnato, entro breve tempo, ad assumere i conseguenti provvedimenti per garantirne la corretta funzionalità e pertanto l'incontro richiesto potrà avvenire appena la Regione avrà definito tali incombenze, potendo così «disporre di elementi concreti - ha risposto Peruzzo - per un approfondimento e concordare una condivisa prospettiva di percorso futuro». Per quanto riguarda lo stallo, il presidente ha osservato che, «malgrado le limitate risorse finanziarie a diposizione, la Comunità ha continuato a garantire la propria funzionalità attraverso le consuete iniziative e la realizzazione di interventi sul territorio».
Roberto Lazzarato

1 commento:

Anonimo ha detto...

Peruzzo e Zanchetta sperano che Galan tiri fuori dal cilindro l'espediente per salvare l'ente inutile e costoso. Ma la cosa aberrante è che Mocellin e Beraldin piangano la poltrona e il gettone presenza frignando che la montagna senza questa comunità è finita. Vuoi veder che è la volta che rinasce alla faccia dei preistorici burocrati? W il comune Valbrenta, via gli enti inutili mangia soldi!
murmur medoaci