martedì 9 agosto 2011

"La Brenta" e le centrali: vergogna in prima pagina

Poveri rozzi montanari che hanno “l’oro nero” che gli scorre sottocasa e lo
sprecano per scopi ludici !!?
Ci sarebbe da sorridere e non dar peso a tali incredibili affermazioni, se
l’argomento non fosse riportato in prima pagina di un periodico locale che
si definisce “periodico di informazione e cultura del canale del Brenta”.
L’articolo in prima pagina, a firma di un componente del comitato di
redazione, sottintende una chiara presa di posizione di “La Brenta” che,
salvo auspicabili smentite, sembra schierarsi a favore della recente
concessione rilasciata per una derivazione dal fiume Brenta, mentre tutti
gli Enti pubblici, le Associazioni sportive e sociali intendono incontrarsi
e coordinarsi per produrre ricorso avverso questo provvedimento.
L’articolo, del resto ben farcito di dati e citazioni, lascia sconcertati e
avviliti nel constatare come il fiume sia percepito: mera energia
potenziale. Un fiume che percorre e caratterizza un territorio, ne scrive la
storia e l’evoluzione, è semplice “cinesi” , acqua che cade e scorre!
Che sinistra analogia con quanti, amministratori locali compresi, vedono nei
monti e nelle conoidi di valle un ammasso di sterili massi, senza anima ne
storia, utili soltanto se cavati, frantumati ed altrove utilizzati.
 
Cosa si dovrebbe dire di quei “ludici giocherelloni” che hanno rilanciato
l’economia di intere valli con un utilizzo sostenibile, condiviso e
compatibile del fiume che le percorre; quei impenitenti festaioli della Val
di Sole che “giocano” sul Noce, con il beneplacito delle loro
amministrazioni, degli enti per il turismo e di tutti gli albergatori
locali; per non parlare dei loro omologhi della valle slovena dell’Isonzo,
che invece di emigrare come i loro padri, far la fame o svendere la loro
“liquida energia potenziale”, sguazzano e si perdono in ludiche attività sul
loro fiume, ora meta di un turismo di qualità da mezza europa.
 
Quando mai riusciremo a vedere il territorio e le sue risorse come beni
comuni, unici ed indivisibili a disposizione non solo dei residenti, ma
anche delle future generazioni; risorse inalienabili da valorizzare e
preservare, non beni di consumo o mezzi di produzione.
Che triste ottusa politica deve ancora dilapidare queste valli prima che ci
rendiamo conto di quanto perdiamo ed abbiamo perso in ricchezza di ambienti
e risorse, in ultima analisi in  qualità di vita !?!
 
roberto sessi
 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa c'entra che l'autore faccia parte del comitato di redazione? L'articolo è firmato, e quindi esprime l'opinione di chi l'ha scritto. Si trova in prima pagina perché questa è dedicata ai temi di attualità. Chiunque voglia esprimere opinioni, commenti, esporre argomentazioni, può trovare spazio su "La Brenta". Questa strada andrebbe percorsa piuttosto che gridare "vergogna", su una posizione che è sì univoca, ma pure lecita, visto che il fiume, fra le altre cose, è ANCHE energia potenziale, vieppiù in questi tempi di crisi energetica, in cui fra l'altro ABBIAMO scelto di incrementare e sviluppare l'uso delle energie rinnovabili.
Willy Beckett

murmur medoaci ha detto...

@Willy Beckett
Intanto "La Brenta" ha sempre sofferto di filtri di informazione e c'è da chiedersi se queste scelte siano la classica ricerca della polemica o forse il farsi un pò di pubblicità.
Poi, comunque gli articoli di prima pagina sono stati posti in un modo provocatorio e aggressivo nei confronti di tanti che invece si aspettano di usufruire dei servizi del fiume in modo più ecocompatibile e soft. C'è la strada della mediazione, ma non sembra che coloro che portano i progetti abbiano ancora capito che le opere invasive del bene comune vanno presentate in maniera dialettica e trasparente con la comunità, e non calate dall'alto.
Inoltre le affermazioni sull'uso ludico del fiume non sono certo da prima pagina...