mercoledì 30 luglio 2008
Ma quanto bella è la Democrazia.....
martedì 29 luglio 2008
Bassano: arriverà la metropolitana, ma la gestirà il Trentino


venerdì 25 luglio 2008
Oltre al Saccon.........


lunedì 21 luglio 2008
Gestione a norma UE dei rifiuti delle industrie estrattive.|
Il presente decreto – recita l’articolo 1 (“Finalità”) – stabilisce le misure, le procedure e le azioni necessarie per prevenire o per ridurre il più possibile eventuali effetti negativi per l’ambiente in particolare per l’acqua, l’aria, il suolo, la fauna, la flora e il paesaggio, nonché eventuali rischi per la salute umana, conseguenti alla gestione dei rifiuti prodotti dalle industrie estrattive.L’abbandono, lo scarico, il deposito e lo smaltimento incontrollati dei rifiuti di estrazione sul suolo, nel suolo e nelle acque superficiali sono vietati.
VIETATI, VIETATI per LEGGE !!!
I cumuli, le dighe, i bacini di decantazione e le strutture di deposito dei rifiuti di estrazione sono progettati, realizzati, attrezzati, resi operativi, utilizzati, mantenuti in efficienza e gestiti senza pericolo per la salute umana, senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ ambiente ed, in particolare, senza creare rischi per l’acqua, l’aria, per il suolo, per la fauna e per la flora, senza causare inconvenienti da rumori o odori e senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse.L’operatore deve pianificare l’attività di gestione dei rifiuti di estrazione al fine di:a) impedire o ridurne, il più possibile, gli effetti negativi per l’ambiente e la salute umana;b) prevenire incidenti rilevanti connessi alla struttura e limitare le conseguenze per l’ambiente e la salute umana;c) gestire qualsiasi struttura di deposito dei rifiuti di estrazione anche dopo la chiusura nel rispetto di quanto riportato alle lettere a) e b) precedenti, fino al rilascio del sito in conformità a quanto previsto dal piano di gestione di cui all’articolo 5, ovvero l’operatore deve elaborare un piano di gestione dei rifiuti di estrazione per la riduzione al minimo, il trattamento, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti stessi, nel rispetto del principio dello sviluppo sostenibile.Il piano di gestione è volto a:a) prevenire o ridurre la produzione di rifiuti di estrazione e la loro pericolosità, in particolare:1) tenendo conto della gestione dei rifiuti di estrazione nella fase di progettazione e nella scelta del metodo di estrazione e di trattamento dei minerali;2) tenendo conto delle modifiche che i rifiuti di estrazione possono subire a seguito dell’ aumento della superficie e dell’esposizione a particolari condizioni esterne;3) prevenendo la possibilità di ricollocare i rifiuti di estrazione nei vuoti e volumetrie prodotti dall’attività estrattiva dopo l’ estrazione del minerale, se l’operazione è fattibile dal punto di vista tecnico e economico e non presenta rischi per l’ambiente, conformemente alle norme ambientali vigenti e, ove pertinenti, alle prescrizioni del presente decreto il quale sottolinea, anche, l’impiego di sostanze meno pericolose per il trattamento delle risorse minerali e l’incentivazione del recupero dei rifiuti di estrazione attraverso il riciclaggio, il riutilizzo o la bonifica dei rifiuti stessi, se queste operazioni non comportano rischi per l’ambiente.
Chi controlla che quanto sopra venga attuato?
L’esimio presidente della Comunità Montana del Brenta o il sindaco di San Nazario??? Ma dai....
Vi ricordate le 11 prescrizioni per la miniera Costa Alta da far rispettare entro il 2006???
Vi ricordate le risposte ricevute? quando ci sono almeno state…..? (ricorda niente la prima lettera al sindaco di San Nazario del 10 gennaio 2008 ancora senza risposta?)
Noi ci siamo posti, terminata la pazienza, come termine ultimo, per ricevere risposte concrete e non prese per i fondelli, come consideriamo finora di aver subito, il 10 settembre 2008, visto che la possibilità è stata loro fornita e rimane documentata, poi vedremo a chi dovranno render conto, finalmente, lor signori.
Buone vacanze a loro.
mercoledì 16 luglio 2008
XXII° Palio delle zattere

Fatica, pericolo, spirito di confraternita. Il sudore e l’orgoglio di un’attività che rendeva l’eccellenza di Valstagna agli occhi della Serenissima. Da qui ogni giorno partivano cariche di merci e di legnami le zattere costruite con i tronchi dei boschi circostanti, che dirigevano lungo la Brenta alla volta di Venezia. Da questi legnami nascevano la flotta navale della Repubblica e le fondamenta di una città strappata alle maree e quindi concepita su palafitte. Generazioni di Valstagnotti percorsero cento e cento volte l’insidiosa via d’acqua per accompagnare il prezioso legno fino alle soglie dell’Adriatico. La celebrazione dell’antica, preziosa e nobile attività anche quest’anno si ripeterà il 20 di Luglio con la grande contesa tra le 9 contrade del comune .
Il XXII Palio delle Zattere riporterà i nuovi zattieri lungo la scenografica e impegnativa discesa del fiume. Il cerimoniale per l’assegnazione della “pole” partirà già dal Sabato con un omaggio alla “Carga dela Calà” ossia la antica pratica del trasporto del legnami dai monti a Valle di cui è antica memoria la “Calà del Sasso” una delle principali vie, ove, imbragati o su slitte, transitavano i tronchi attesi nel porto di Valstagna.
Ed è proprio con le slitte che le Contrade si contenderanno l’ordine di partenza trascinando l’antico mezzo con la “carga” per le vie del centro. Riparte quindi la grande sfida contornata da spettacoli, rievocazioni, esibizioni e la sfilata delle Contrade. E’ l’appuntamento che vede Valstagna offrire nello splendore della sua Riviera l’annuale kermesse che vede impegnati tre zattieri e una damigella per ogni contrada, è la riconciliazione con il grande fiume, che tutto distrugge in occasione delle periodiche brentane, una su tutte: il Brentanon del 31 luglio 1851.
Il premio è l’ambito drappo rosso fregiato dei trofei di ogni vincitore da quando il Palio nacque nel 1987 per volere della Pro Loco. Ma la più grande gioia resta il vivere il fiume, percorrendolo, domandolo e rispettandolo, consapevoli che risorsa era ieri come grande via di comunicazione, tesoro è oggi per l’equilibrio ambientale e per la forte attrattiva turistica che rappresenta.
A quando il Palio delle zattere della Valbrenta?