sabato 6 settembre 2008

ETRA, se la conosci.....


L'attività di ATO Brenta ed ETRA per ridurre le perdite della rete idrica ha permesso lo scorso anno di risparmiare una quantità d'acqua pari al consumo annuale di un paese di 17 mila abitanti. Questo è stato uno dei primi frutti prodotti dal Piano d'ambito, il quale prevede mirati investimenti, con i proventi della tariffa del Servizio idrico integrato.

ETRA gestisce il Servizio idrico integrato servendo circa 500 mila abitanti attraverso una rete acquedottistica che si sviluppa per ben 5.236 chilometri. Nel 2007 i metri cubi di acqua distribuita sono stati quasi 40 milioni. Buona parte delle tubature sono però piuttosto vecchie e necessitano di continua manutenzione e talvolta di sostituzione.

ETRA per contenere le perdite, agisce su tre fronti: ricerca costante delle perdite con strumentazioni di avanzata tecnologia (?!? prima, ai ns comuni bastava fare una semplice segnalazione) e il supporto di modelli matematici; riparazione tempestiva (lo sappiamo, può sembrare uno scherzo); sostituzione dei tratti vetusti o già più volte riparati.

L'altopiano di Asiago, per la sua conformazione naturale (montuoso e dal terreno molto permeabile), rende più difficoltoso individuare eventuali perdite, dal momento che l'acqua tende a infiltrarsi nella roccia, mentre in pianura più spesso si accumula in superficie rendendo evidenti possibili guasti. Per l'altopiano sono quindi previsti investimenti per sistemi che aumentano la tempestività di individuazione delle perdite e conseguente intervento, riducendo i possibili disagi ai cittadini. Nel corso del 2007 sono stati 3.116 gli interventi di riparazione eseguiti nel territorio servito da Etra, l'87% dei quali entro cinque giorni dalla segnalazione. Tutto questo ha fatto sì che oltre 1 milione e 200 mila metri cubi di acqua non siano andati persi. L'opera di contrasto delle perdite ha consentito il recupero della portata idrica che serve ad alimentare quotidianamente, per un anno, una città (con un consumo medio pro capite di 250 litri al giorno) più grande di Romano d'Ezzellino e popolosa quasi quanto Cittadella.

Nel maggio di quest'anno la Guardia di finanza però suona al campanello della sede dell’ETRA spa di Cittadella e se ne va portando via la documentazione relativa alle delibere sui compensi delle più alte cariche della società a partecipazione pubblica. Le Fiamme gialle hanno visitato gli uffici della holding, affidataria in 72 comuni del Bassanese, del Padovano e dell’Asiaghese, della gestione del servizio idrico integrato e di quello di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, chiedendo di poter acquisire i fascicoli relativi ai compensi riservati ai membri del consiglio di gestione.

Un organo che, come ricordano in via del Telarolo, rispetto al vecchio consiglio d’amministrazione raccoglie un più esiguo numero di persone, per le quali però sono stati fissati degli stipendi più consistenti. Secondo quanto riportato in un’interrogazione presentata da un consigliere d’opposizione di Camposampiero e poi finita sui giornali locali, le retribuzioni sarebbero infatti raddoppiate, passando dai vecchi 12 mila euro all’anno ai 24 mila destinati oggi a ciascuno dei quattro membri del nucleo gestionale. Si parla quindi di 96 mila euro annui, ai quali vanno aggiunti i 36 mila riservati al presidente (una cifra rimasta invariata rispetto al passato) e i 12 mila per il consiglio di sorveglianza, per un totale di 144 mila euro per annualità. È stato lo stesso Stefano Svegliado, responsabile della multiutility, a riferire tali numeri e a dare conferma del blitz operato dal nucleo tributario della corte dei Conti. Il numero uno di Etra si disse tranquillo. «Mi auguro anzi - concluse - che si dimostri come non solo siamo in linea con le norme di legge ma addirittura al di sotto dello standard». A quanto riferisce il presidente l’eliminazione del Cda e la creazione di un consiglio di sorveglianza di pubblici amministratori e di un consiglio di gestione ristretto avrebbe permesso alla società di risparmiare sugli stipendi 254 mila euro.


Il problema dei cittadini comunque rimangono i corposi aumenti delle tariffe a cui sono sottoposti da qualche anno a questa parte.

Se il cittadino risparmia sull'uso dell'acqua, l'ETRA alza le tariffe perchè il bilancio preventivo prevedeva quote di consumo che dovevano coprire almeno le spese ( e gli investimenti.Vi ricordate il buco da 8 milioni di euro?).Non consumate acqua, noi vi aumentiamo le tariffe perchè dobbiamo intascare quei soldi per coprire le spese che abbiamo in preventivo.

Se si riduce il numero dei consiglieri nel consiglio ETRA, quelli che rimangono si raddoppiano lo stipendio, quindi annullando il risparmio e gravando ancora una volta sul bilancio stesso, quindi nessuna possibilità di ridurre le tariffe.

In Valbrenta, NON PRESENTANDO nemmeno una bozza di contratto ai cittadini o ai consiglieri comunali, si è preteso ed ottenuto nei consigli comunali, di votare ed accettare solo una delibera della Comunità Montana, che vincolerebbe i comuni valligiani ad aderire ad un contratto da 700.000€ annui per 15 anni.

Solo per il fatto che il contratto prevede uno sconto di ca. 40.000€ rispetto ai precedenti, (e senza che qualcuno si fosse chiesto il perchè?), non curanti la cultura della raccolta differenziata che sta lentamente avanzando anche nei nostri comuni, questo contratto/ombra si dovrebbe accettare e basta.

Tutti passaggi poco chiari.Ma che i nostri amministratori hanno (non tutti per fortuna, ma non sufficienti, forse perchè bloccati da richieste di chiarimento), accettato all'unanimità senza preoccuparsene minimamente di verificare alcunchè.

Questo è un fatto grave e preoccupante.

Ma quello che è più grave e preoccupante è: ma quanti altri episodi, fatti, contratti, progetti vengono pensati, attuati e realizzati nei nostri comuni, senza una ben che minima informazione, valutazione, confronto?nemmeno coinvolgendo gli stessi consiglieri comunali?

A questo punto, è lecito o no, chiederselo?

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