mercoledì 30 luglio 2008

Ma quanto bella è la Democrazia.....

Aurelio Saffi scriveva « La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invigilarli, nel dirigerli sulla via, nel trasmettere loro la propria ispirazione. Nelle piccole repubbliche antiche, il popolo era chiamato a decidere intorno le leggi proposte. Nei grandi Stati moderni, l'associazione deve supplire all'esercizio impossibile di quel diritto. L'opinione del Paese dovrebbe legalmente, normalmente rivelarsi al governo intorno a ogni cosa che tocca i più. »
A fine luglio 2008, nel bel mezzo del periodo estivo, quando magari tanti consiglieri comunali sono già in ferie, i volponi dei nostri politici valligiani, imparando dai "parenti" romani che si fanno le leggi quando non c'e nessuno in aula (pratica alquanto riprovata e sempre andata a buon fine, basti pensare a due esempiucoli dispiacevoli) che subito qui sotto riportiamo, per onor di cronaca, cosa hanno pensato?:
Il 15 ottobre 1943, nelle giornate calde del dopo 8 settembre, nel caos politico e amministrativo che l'Italia ancora in guerra sta vivendo, la SADE - Società Adriatica di Elettricità - grazie alle sue profonde entrature e conoscenze nei palazzi politici - ottiene l'approvazione del progetto del Vajont da parte della quarta sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Al voto partecipano solo 13 dei 34 componenti il Consiglio, senza che vi fosse il numero legale richiesto per legge. Il progetto della diga del Vajont nasce, quindi, sulla base di una decisione illegale. A sanare ma anche ad avallare - questo primo abuso, il 21 marzo 1948 interviene un decreto del Presidente della repubblicaa Luigi Einaudi. Tra il 1948 e il 1955 la SADE morto Volpi di Misurata alla presidenza sale il conte Cini - proprio quello della Fondazione di Venezia per intenderci, procede all'esproprio dei terreni che sorgono nell'area dei comuni di Erto e Casso.Parte il Vajont.Dopo sappiamo tutti come è andata a finire.
Nel nostro piccolo della Valbrenta, invece l'ex Capo del distretto minerario di Padova, un certo Nicola Pasqua di Bisceglie per chi non lo conoscesse, collaboratore amministrativo della regione veneto e redattore di parte del SIA del noto progetto Costa Alta, è ben noto da quello che si trova persino nel web, da cui riportiamo, si è dato da fare per far annullare dal governo la legge regionale 785 del 23 luglio 1993 che istituiva il Piano d'Area del massiccio del Grappa, perchè all'articolo 17 escludeva qualsiasi forma di escavazione nell'area e poi nel 1994 è stata ripresentata la legge inserendo una modifica all'art. 17 che permetteva l'attività mineraria.
Il controllore (capo distretto minerario) è diventato il controllato (per conto impresa lavori escavazione) che è controllore (regione Veneto)..........
Ma questo per dire cosa?
In seduta STRAORDINARIA, i sindaci della Valle hanno pensato di inserire all'ordine del giorno l'ADOZIONE piano assetto territoriale intercomunale (PATI per i più ignoranti) della valle del Brenta (Comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta, Solagna e Pove del Grappa), ai sensi della Legge regionale n.11 del 23/04/2008.
Non hanno invitato la popolazione MA si fregiano il potere di far approvare un piano che vincolerà la vita di tutta la Valle per i prossimi decenni.
La cosa veramente grave e assurda è che invitano i consiglieri con una settimana di preavviso, pensando sia sufficiente l'incontro presso la sede tabacchi della Comunità Montana di qualche giorno fa.Oppure a parole si dimostrano affabili e disponibili a disporre, consegnare ed illustrare il Piano, poi dietro l'angolo si comportano da mascalzoni, come ne avessimo bisogno.
Ci vogliono giorni per leggere il Piano, non una settimana di preavviso!.
Come può farlo un buon consigliere comunale se addirittura non viene neppure avvisato in tempo o non ha la reale possibilità di nemmeno vedere il Piano?
E come lo può un onesto cittadino, che addiritttura viene escluso a priori all'informazione?
Vergognatevi!
Non servono nomi perchè ci sono presidenti, assessori della CM, sindaci che conoscevano tutto questa procedura, soprattutto per pressione di provincia e regione.
La farsa è appunto la seduta straordinaria e l'effetto sorpresa.
Consiglieri comunali di tutta la Valle non cadete nella trappola di decidere sul futuro della Valle senza essere necessarimanete informati e soprattutto documentati.
Chiedete tempo, chiedete informazioni, chiedete spiegazioni, chiedete chiare illustrazioni, fatevi spiegare se avete difficoltà.
Non avvallate ad occhi chiusi, come vi stanno costringendo a fare.
Noi non possiamo suggerirvi di abbandonare l'aula o di votare contro.Non è questo il nostro compito.
Noi sentiamo l'obbligo morale e civile di suggerirvi di accettare un Piano di così ampio interesse, SOLO SE RITENETE di ESSER STATI effettivamente INFORMATI su quello che prevede e include.
Voi semplice populino, come loro ci trattano, cercate almeno di informare i vostri amminstratori e consiglieri comunali, perchè in realtà non sanno nemmeno di cosa si tratta.
Rinnegate questi vili comportamenti.
Abbiate il coraggio di rispondere a questa nefandezza.
W la democrazia..........

martedì 29 luglio 2008

Bassano: arriverà la metropolitana, ma la gestirà il Trentino

Verrà firmato nei prossimi giorni il nuovo contratto di servizio che, a partire dal 2012, consentirà alla provincia autonoma di Trento di gestire l'intera rete ferroviaria della Valsugana e della Valbrenta. La famosa "metropolitana di superficie", della quale in Veneto si parla da anni, coinvolgerà così la rete ferroviaria bassanese. Il Sistema ferroviario metropolitano regionale diventerà realtà, anche se il termine per la sua effettiva entrata in servizio molto probabilmente traslerà verso la metà del prossimo decennio.Il potenziamento della ferrovia appare utile soprattutto in vista dei cambiamenti che nei prossimi anni interesseranno la viabilità bassanese: l'avvento in pianura della Pedemontana e il completamento della Valdastico. La ferrovia potrà diventare una valida alternativa al trasporto stradale arginando almeno in parte il problema del traffico e dell’inquinamento.

La nuova SS47 NON interessa proprio a NESSUNO !
Riunioni, delibere, conferenze e dichiarazioni alla stampa producono costantemente decisioni e dichiarazioni che stridono tra di loro, perché per lo stesso ambito, dicono l'una il contrario dell'altra.In Valbrenta non passa giorno che si susseguano episodi lampanti di pura cecità gestionale e paradossali contraddizioni.

Dopo la roboante promessa di parte del finanziamento del tunnel a canna unica per il tratto Pian dei Zocchi-Pove, è iniziata la sfida meritocratica a chi trova gli altri soldi. E a chi poi ci mette le mani sopra. E per un progetto che NON è fattibile perché fuori norma.E questo fervore proprio mentre viene reso noto che nel prossimo decennio il medesimo tratto sarà servito appunto dalla metropolitana di superficie Trento- Bassano.Però... gestita dal Trentino!

E siccome notoriamente siamo ancora in guerra con gli austro-ungarici, i due progetti viaggiano ognuno per conto suo. E sicuramente la questione risparmio, nonché impatto ambientale per esecuzione di doppi cantieri non combinati, non è minimamente stata vagliata nel tratto di valle più stretto, dove una soluzione combinata di viabilità mista rischierebbe di portarci all'avanguardia in Europa!E faremmo pure contenti i cavatori che ci farebbero il buco gratis (GRATIS!) portandosi via i preziosi detriti magnesiaci!

Altro esempio: promuoviamo un bel convegno per sollecitare i fondi per la salvaguardia e il recupero dei terrazzamenti, tipico esempio di architettura urbana storica e risorsa per l'incremento del turismo e subito dopo proponiamo la realizzazione di un bel vallo luna park per messa in sicurezza dietro alla scenografica riviera del Brenta, con un bel nastrone trasportatore completo di tralicci cementificati che attraversa due strade, il Brenta e passa sopra le case.

Ma avete mai fatto caso che la zona interessata dal cantiere contiene una serie di terrazzamenti, si può dire gli unici coltivati in centro?

Il biglietto da visita di un paese accorto, sarebbe il recupero dei terrazzamenti sopra la contrada Torre che sovrasta il palazzone municipale, essendo il primo sguardo che rivolge chi arriva dal fondo valle e da Bassano.

Macchè, branco di ignoranti che non siamo altro, gli studiosi suggeriscono Casarette, oltre Col Mezzorigo, un punto disperso, sun in alto, abbandonato, senza possibilità di raggiungerlo se non spendendo decine e decine di migliaia di euro (già 40.000) per farci "na strada" (ma tanto chi la paga?) proprio fronte cava Peroglio in Costa Alta. Il massimo sotto ogni punto di vista, qualsiasi vi passi per la testa.Metteteci pure tutta la vostra fantasia.

Ma le "masiere" di via 4 novembre e Lora Bassa, sono forse di specie, natura o razza diversa?E poi chi ci dice che il bel conoide dei fertili terrazzamenti di San Gaetano, non sia già stato oggetto di trattative di acquisto da parte di imprenditori della coltivazione mineraria? Magari dopo che i terrazzamenti sono stati recuperati con i fondi europei!!!

Il nostro ipotetico turista dovrebbe arrivare da Sud per vedere il bel lavoro di recupero, incrociare una bella fila di camion che scende da Carpanè e da Valstagna e una volta varcato il ponte ritrovarsi nel bel mezzo di un bel cantierone polveroso e rumoroso.E per caso qualcuno ha pensato che facendo tabula rasa dietro alle case, eliminando alberi e sottobosco ci rimetterà più di qualche specie animale (ci preoccupa il povero nibbio), e c'è il rischio di squilibrare delle catene alimentari? E non sarà che per caso mancando gufi e civette che si triplicherà la popolazione di topi nel centro?E non sarà che un canalone in curva in un'area particolarmente ventilata, creerà variazioni sensibili del microclima, di fatto modificando il patrimonio botanico? Ma le nostre zone una volta non erano famose per le "erbette"?

Altro episodio di accapparramento fondi: Valstagna è dotata di uno dei più bei campi di canoa slalom. E' stato reso possibile grazie ai fondi arrivati dalla Comunità Europea, dalla provincia e dal comune, ma anche dal fatto che è un fiume che ha acqua tutto l'anno.

Bene, appena terminato, c'era stato ancora qualcuno che ha valutato seriamente la possibilità di realizzare nuove prese idrauliche per la produzione di energia elettrica subito a monte del campo di gara. E il pericolo non è ancora passato.

E l'area camper fatta come compensazione per quello che i cttadini subiscono, con il contributo dell'impresa titolare della cava miniera di Carpanè?, non servirà per caso alle carovane di operai della cava stessa che abitano lontano, visto che non si conoscono villeggianti così tordi che amano soggiornare a dirimpetto di un cantiere?

E non è oltremodo interessante il recupero delle malghe sulle nostre montagne, creando dei deliziosi luoghi di ritrovo in località amene e paesaggisticamente integre pensando bene poi di rilasciare permessi di escavazione proprio di fronte agli edifici recuperati (malga col dei Remi ne è la massima espressione di questo obrobrio, autorizzato dagli amministratori locali)?
Però un'idea ci sarebbe: si potrebbe utilizzare l'ex deposito tabacchi (magari, se qualcuno si ricorda, dopo averlo liberato dell'amianto, ma tanto fin che non gli crepa qualche parente per cancro, nessuno si sveglia), per aprire la prima Scuola Superiore di Amministrazione ed Economia Pubblica, i docenti, in Valle, certo non ci mancano!

grazie Murmur

venerdì 25 luglio 2008

Oltre al Saccon.........

ImageChef.com - Custom comment codes for MySpace, Hi5, Friendster and more .....non è per caso che a Cismon del Grappa, ci sia qualche altro bel progettino all'orizzonte, in zona ex Lancia, visto che in pianura stanno scadendo le concessioni dei depositi carburanti e difficilmente verranno rinnovate, visto le vicinanze coi centri abitati?
Quale altro bel luogo preferibile, se non uno praticamente disabitato (?), con una superstrada a fianco e una ferrovia a pochi metri? altri camion a transitare, sulla sempre più cogestionata e irrealizzata, ss47?

lunedì 21 luglio 2008

Gestione a norma UE dei rifiuti delle industrie estrattive.|

Passata la felice e spensierata rassegna del Palio delle Zattere, un'occasione in più per riscoprire parte della valle e soprattutto del fiume, la Valbrenta ripiomba nelle quotidiane problematiche, che ogni santo giorno, invece di restringersi, si allargano a macchia d'olio.Quindi seguite anche prossimamente questo blog.Le novità non mancano, purtroppo.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 7 luglio 2008 è stato pubblicato il Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117 recante “Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie e che modifica la direttiva 2004/35/CE”.

Il presente decreto – recita l’articolo 1 (“Finalità”) – stabilisce le misure, le procedure e le azioni necessarie per prevenire o per ridurre il più possibile eventuali effetti negativi per l’ambiente in particolare per l’acqua, l’aria, il suolo, la fauna, la flora e il paesaggio, nonché eventuali rischi per la salute umana, conseguenti alla gestione dei rifiuti prodotti dalle industrie estrattive.L’abbandono, lo scarico, il deposito e lo smaltimento incontrollati dei rifiuti di estrazione sul suolo, nel suolo e nelle acque superficiali sono vietati.

VIETATI, VIETATI per LEGGE !!!

I cumuli, le dighe, i bacini di decantazione e le strutture di deposito dei rifiuti di estrazione sono progettati, realizzati, attrezzati, resi operativi, utilizzati, mantenuti in efficienza e gestiti senza pericolo per la salute umana, senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ ambiente ed, in particolare, senza creare rischi per l’acqua, l’aria, per il suolo, per la fauna e per la flora, senza causare inconvenienti da rumori o odori e senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse.L’operatore deve pianificare l’attività di gestione dei rifiuti di estrazione al fine di:a) impedire o ridurne, il più possibile, gli effetti negativi per l’ambiente e la salute umana;b) prevenire incidenti rilevanti connessi alla struttura e limitare le conseguenze per l’ambiente e la salute umana;c) gestire qualsiasi struttura di deposito dei rifiuti di estrazione anche dopo la chiusura nel rispetto di quanto riportato alle lettere a) e b) precedenti, fino al rilascio del sito in conformità a quanto previsto dal piano di gestione di cui all’articolo 5, ovvero l’operatore deve elaborare un piano di gestione dei rifiuti di estrazione per la riduzione al minimo, il trattamento, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti stessi, nel rispetto del principio dello sviluppo sostenibile.Il piano di gestione è volto a:a) prevenire o ridurre la produzione di rifiuti di estrazione e la loro pericolosità, in particolare:1) tenendo conto della gestione dei rifiuti di estrazione nella fase di progettazione e nella scelta del metodo di estrazione e di trattamento dei minerali;2) tenendo conto delle modifiche che i rifiuti di estrazione possono subire a seguito dell’ aumento della superficie e dell’esposizione a particolari condizioni esterne;3) prevenendo la possibilità di ricollocare i rifiuti di estrazione nei vuoti e volumetrie prodotti dall’attività estrattiva dopo l’ estrazione del minerale, se l’operazione è fattibile dal punto di vista tecnico e economico e non presenta rischi per l’ambiente, conformemente alle norme ambientali vigenti e, ove pertinenti, alle prescrizioni del presente decreto il quale sottolinea, anche, l’impiego di sostanze meno pericolose per il trattamento delle risorse minerali e l’incentivazione del recupero dei rifiuti di estrazione attraverso il riciclaggio, il riutilizzo o la bonifica dei rifiuti stessi, se queste operazioni non comportano rischi per l’ambiente.

Chi controlla che quanto sopra venga attuato?
L’esimio presidente della Comunità Montana del Brenta o il sindaco di San Nazario??? Ma dai....


Vi ricordate le 11 prescrizioni per la miniera Costa Alta da far rispettare entro il 2006???
Vi ricordate le risposte ricevute?
quando ci sono almeno state…..? (ricorda niente la prima lettera al sindaco di San Nazario del 10 gennaio 2008 ancora senza risposta?)
Noi ci siamo posti, terminata la pazienza, come termine ultimo, per ricevere risposte concrete e non prese per i fondelli, come consideriamo finora di aver subito, il 10 settembre 2008, visto che la possibilità è stata loro fornita e rimane documentata, poi vedremo a chi dovranno render conto, finalmente, lor signori.


Buone vacanze a loro.
Stay tuned!
(tenetevi pronti)

mercoledì 16 luglio 2008

XXII° Palio delle zattere

Domenica 20 luglio 2008

Fatica, pericolo, spirito di confraternita. Il sudore e l’orgoglio di un’attività che rendeva l’eccellenza di Valstagna agli occhi della Serenissima. Da qui ogni giorno partivano cariche di merci e di legnami le zattere costruite con i tronchi dei boschi circostanti, che dirigevano lungo la Brenta alla volta di Venezia. Da questi legnami nascevano la flotta navale della Repubblica e le fondamenta di una città strappata alle maree e quindi concepita su palafitte. Generazioni di Valstagnotti percorsero cento e cento volte l’insidiosa via d’acqua per accompagnare il prezioso legno fino alle soglie dell’Adriatico. La celebrazione dell’antica, preziosa e nobile attività anche quest’anno si ripeterà il 20 di Luglio con la grande contesa tra le 9 contrade del comune .
Il XXII Palio delle Zattere riporterà i nuovi zattieri lungo la scenografica e impegnativa discesa del fiume. Il cerimoniale per l’assegnazione della “pole” partirà già dal Sabato con un omaggio alla “Carga dela Calà” ossia la antica pratica del trasporto del legnami dai monti a Valle di cui è antica memoria la “Calà del Sasso” una delle principali vie, ove, imbragati o su slitte, transitavano i tronchi attesi nel porto di Valstagna.
Ed è proprio con le slitte che le Contrade si contenderanno l’ordine di partenza trascinando l’antico mezzo con la “carga” per le vie del centro. Riparte quindi la grande sfida contornata da spettacoli, rievocazioni, esibizioni e la sfilata delle Contrade. E’ l’appuntamento che vede Valstagna offrire nello splendore della sua Riviera l’annuale kermesse che vede impegnati tre zattieri e una damigella per ogni contrada, è la riconciliazione con il grande fiume, che tutto distrugge in occasione delle periodiche brentane, una su tutte: il Brentanon del 31 luglio 1851.
Il premio è l’ambito drappo rosso fregiato dei trofei di ogni vincitore da quando il Palio nacque nel 1987 per volere della Pro Loco. Ma la più grande gioia resta il vivere il fiume, percorrendolo, domandolo e rispettandolo, consapevoli che risorsa era ieri come grande via di comunicazione, tesoro è oggi per l’equilibrio ambientale e per la forte attrattiva turistica che rappresenta.

A quando il Palio delle zattere della Valbrenta?

domenica 6 luglio 2008

Lora Bassa e la richiesta di visione del progetto

Informiamo che, in base alle ns richieste di incontro con l'Amministrazione comunale di Valstagna, per avere lumi sulla messa in sicurezza di Lora Bassa, e soprattutto per poter visionare, dopo l'assemblea informativa del 29 aprile, il progetto della Provincia, il sindaco gentilmente ci informa di non essere in possesso di ulteriori elementi e che ne avrà cura, quando li avrà, di convocare l'incontro richiesto (anche se informa, sarà aperto alla cittadinanza, quindi meglio ancora).
Vorremmo evitare nel modo più assoluto di essere invitati quando TUTTO è già stato deciso e approvato (tanto per fare un esempio, la presentazione-beffa della chicane del Monumento in riviera Garibaldi, che ancor oggi tantissimi cittadini ricordano).
Speriamo di non essere avvisati il giorno prima, come è già successo.
Siamo perplessi, e molto, che si vada affermando che "dovrebbe" esistere solo una bozza del progetto negli uffici tecnici comunali, dopo che sappiamo che Lora Bassa è passata tra gli uffici di Regione e Genio Civile, ed ora della Provincia.
Un tale intervento implica che siano anni che viene seguito e trattato: su una bozza?
Restiamo altresì molto perplessi che, soprattutto i residenti rivieraschi, rimangono allibiti quando hanno visto quel semplice volantino di 6 righe che abbiamo sommariamente divulgato (lo trovate nel link del ns sito web) sui minimi dati dell'intervento prospettato.
Per la sicurezza si può anche passare sopra la testa dei cittadini, ci mancherebbe.
Ma emerge che nessuno dell'amministrazione, e pure i proprietari dei terreni, si è posto il problema del maglio/frantoio (localizzazione, rumore, polveri per anni asssicurati- o pensate che su un nastro largo 65 cm si possano trasportare massi e ciotoli di diamentro superiore ai 10 cm se non prima averli frantumati?!? di sicuro non con le carezze si sbriciolano!) e dello scarico-deposito in sponda sinistra Brenta (il sindaco di San Nazario si era apertamente opposto, più per opportunità -deve vendere la centrale ex Enel, che ragionevolezza, visto che non conosce o ha a disposizione i dati delle polveri sottili e dell'inquinamento di ss47 e miniera Costa Alta- per la struttura a luna park sopraelevata sul Brenta).
Intanto ringraziamo per la dovuta risposta e rimarchiamo il nostro scopo: fare informazione e far controllare e rispettare ciò che viene realizzato nel NOSTRO territorio.
Le brutture, le mancate prescrizioni, i disastri di Costa Alta e Col dei Remi, dovrebbero insegnare (almeno speriamo).