martedì 18 marzo 2008

Se non è tempismo questo!

L’ottimismo è il profumo della vita.

Oltre 7 anni di immobilismo e tante chiacchiere, (l'articolo qui a fianco riporta la data del 18 dicembre 2001) ma dei soldi forse la metà della metà della metà.
Si perché l’ex ministro Di Pietro si era reso disponibile a fine gennaio di trattare su metà dell’opera. Un’opera alla metà, per la malsana idea quindi della canna unica (non curanti del problema della sicurezza con tratti così lunghi in galleria).
Ma tanto, questi personaggi son abituati a non dover render conto a chichessia !!
Il progetto oltretutto dovrebbe esserci, ma non si vede.
Se si insiste nel parlare con qualche amministratore interessato, sembra che il progetto sia come un pizzino siciliano. C’è, non c’è, è in provincia, o forse in regione, qualcuno dice di averlo visto, altri assumono posizioni difensive, come fosse una tragedia o una minaccia. Ma non chiedete ai nostri amministratori della valbrenta dove, come e perché visionarlo.
Loro non sanno e non ne sono responsabili.
Manco rispondono alle richieste di chiarezza ed informazioni su altrettanto interessanti temi ma, per loro, ben più piccole questioni, che riguardano oltretutto la salute dei cittadini. Figurarsi su un progetto come la ss47. Nel frattempo, ogni tanto, ci scappa sempre qualche morto.
Pensiamo alla cava-miniera di Carpanè per la quale già il 10 gennaio scorso (quindi ben oltre due mesi fa) era stato chiesto sia alla comunità montana che al sindaco, se e chi doveva (sempre che, ciò fosse realmente stato fatto), occuparsi del rispetto di norme prescrittive (almeno 12 non rispettate) sull' attività, che con notevoli quantità di polvere sottili, visibili anche da un cieco, minano la salute dei cittadini della valbrenta, con scuole materne ed elementari frequentate da decine e decine di bambini, a poche decine di metri da queste malsane fonti.
La Comunità Montana ha risposto e scritto che è l’amministrazione comunale competente per territorio che si deve occupare della vigilanza sulla coltivazione della cava.
Ma se il sindaco nemmeno si preoccupa della salute dei propri concittadini, cosa volete che gli chiediamo .. della vigilanza su un'attività che frutta al comune centinaia di migliaia di euro ????
I soldi sono importanti, non la salute dei cittadini.
I Suoi uffici dovrebbero essersi da tempo attivati con la provincia e con la regione, con strumenti di controllo atti a monitorare lo stato dell’ambiente a cui i suoi concittadini sono esposti, e già ora, visto che era previsto almeno dal 2001 dovrebbe essere immediatamente in possesso di dati, rilevazioni e valori limite a cui conformare l’attività estrattiva o il traffico a Carpanè. O forse stanno aspettando che il gruppo proprietario dell’attività mineraria (come già succede per i tecnici della commissione di controllo) fornisca a proprie spese anche i dati, a norma?
Non rispondono. Anzi rinunciano anche ai confronti e alla richiesta di partecipazione per giungere a scelte concertate.
Dobbiamo aspettare altri sette anni per non avere nemmeno semplici risposte?
Voi abitanti, se nel frattempo sopravviverete, potrete sempre dire di averci provato.

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