martedì 26 maggio 2009

I Comuni "salvano" il bilancio

COMUNITÀ MONTANA DEL BRENTA «Grazie alla loro disponibilità entro maggio imposteremo il consuntivo 2009»
Martedì 26 Maggio 2009, Valbrenta

Peruzzo: «Viviamo nell’incertezza non solo finanziaria con un taglio di 160 mila euro»

«È stato un semestre di tribolazione ed anche il futuro si prospetta alquanto incerto», ha esordito il presidente Pierluigi Peruzzo, durante la seduta del consiglio per l'approvazione del rendiconto 2008.
«Viviamo nell'incertezza non solo finanziaria - ha continuato preoccupato l’amministratore responsabile della Comunità Montana del Brenta alle prese con notevoli problemi economico-burocratici - dallo Stato e Regione è previsto un taglio di circa 160 mila euro, ma non sono ancora arrivati i chiarimenti richiesti sulla farraginosa procedura della nomina del nuovo consiglio comunitario, dopo le imminenti elezioni amministrative».
Un futuro grigio s'intravede all'orizzonte, ma «grazie anche alla disponibilità dei Comuni - ha concluso Peruzzo - entro la scadenza del mese di maggio, saremo in grado d'impostare il bilancio 2009, mentre ci sono problemi, attualmente insormontabili, per il pluriennale 2009/2011».
Dei provvedimenti promessi dal vice presidente della Regione, Franco Manzato, «che sarebbero per Palazzo Guarnieri una boccata d'ossigeno indispensabile, - insiste Peruzzo - non è ancora giunta alcuna notizia. Paradossalmente abbiamo difficoltà a presentare il bilancio per la mancanza di finanziamenti che precludono la sopravvivenza dell'ente, mentre sono stati confermati fondi ai quali attingere per programmare investimenti».
Peruzzo ha evidenziato come la Comunità, nonostante le difficoltà, abbia continuato ad operare in sintonia con i comuni, punto di riferimento nella gestione associata di importanti servizi e di alcune opere, come le piste ciclopedonali, l'ampliamento del centro culturale-museale, il centro di educazione ambientale, le strade di montagna, la valorizzazione turistica del territorio.
Senza dimenticare la redazione del Pati, che ha coinvolto sei comuni, un risultato che vede Palazzo Guarnieri ai primi posti nella Regione Veneto. Il rendiconto della gestione finanziaria è stato approvato all'unanimità.
In chiusura, l'amara considerazione dell'assessore Benito Sasso: «Se aboliscono le Comunità, i problemi dei paesi montani, già penalizzanti per le nostre popolazioni, rimangono e qualcuno se ne dovrà fare carico».
Roberto Lazzarato


2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'assessore Sasso dimentica che le comunità montane erano nate per accorpare i comuni e crearne Uno. Attualmente la ns comunità montana viene percepita dalla popolazone come una struttura burocratica ed inutile. I soldi risparmiati dalle cariche politiche (2 consilieri +1 x comune)che siano investiti per le famiglie della valle.

Anonimo ha detto...

E' nota la disaffezione dei cittadini della valle verso la comunità montana, proprio per la distanza siderale che la comunità montana stessa ha interposto tra sé e il sentire comune della popolazione. Ciò è da ricercare nella stanca guida che ha condizionato l'ente per anni e, che nemmeno l'assessorato di Sasso, che è riuscito a portare a casa il PATI, è riuscito a far dimenticare. L'intervento precedente suggerisce di utilizzare i soldi risparmiati dalle cariche della comunità montana per i valligiani. perfavore, non facciamo del qualunquismo facile: se la comunità montana non c'è, quei soldi non arriveranno, andranno altrove. E non arriveranno quei finanziamenti cui solo una comunità montana, in quanto tale e non per meriti, può accedere. Così com'è la comunità montana non serve a nulla, è vuota di senso. Va rifondato un nuovo ente, con nuovi scopi, nuovi e più trasparenti meccanismi di elezione, nuovo slancio, con una nuova e più economica gestione. Probabilmente servono nuove persone.