martedì 8 gennaio 2008

VALBRENTA, con l'intesa sottoscritta......quanta ipocrisia

Con l'intesa sottoscritta tra il Governo e la Regione Veneto dovrebbe finalmente decollare la realizzazione della variante della superstrada della Valsugana, attesa da oltre 40 anni. Con il riconoscimento della sua valenza di "arteria di preminente interesse nazionale" si apre, infatti, l'opportunità dell'inserimento del completamento della SS. 47 nella Legge Obiettivo statale, con una via agevolata per ottenere il finanziamento del progetto.
Dalle parole si dovrebbe, quindi, passare ai fatti, ma il condizionale è d'obbligo, dopo decenni di promesse vanificate. E' una strada d'importanza vitale per il Bassanese e la Valle del Brenta, ma è anche un'opera che merita una particolare attenzione nella progettazione perchè s'inserisce in un ambiente d'incomparabile bellezza, ma fragile e delicato, data la sua stretta configurazione tra le alte montagne ed il fiume che lambisce i centri valligiani e la strada stessa.
La realizzazione della Pedemontana Veneta e l'accantonamento della Valdastico Nord fanno sorgere motivate preoccupazioni per l'aumento del traffico, soprattutto di mezzi pesanti, lungo la Valsugana, che potrebbe diventare l'asse parallelo ed alternativo, per un certo tratto, al "corridoio 5 Lisbona-Kiev". Tutti vogliono la realizzazione dell'opera, ma per evitare che vengano commessi gli errori fatti in passato, con disastri ambientali che sono sotto gli occhi di tutti, come il viadotto di San Marino, che passa a ridosso delle case, o l'otto volante di cemento realizzato a Primolano, un folto gruppo di cittadini dei comuni di Valstagna e San Nazario, residenti nelle contrade di Ponte Subiolo, San Gaetano, Sasso Stefani, Giara Modon, Valgadena, Costa, San Marino, Rivalta e Pian dei Zocchi, hanno preso l'iniziativa di scrivere al presidente della Comunità Montana del Brenta e ai sindaci della Valle, per sollevare documentate perplessità sul progetto preliminare sinora conosciuto, prospettando delle realistiche alternative, ritenute più rispettose dell'ambiente e funzionali. Preoccupa i firmatari del documento, l'uscita della galleria a Pian dei Zocchi, "che renderebbe invivibile tale località, aggraverebbe i problemi di Rivalta, creerebbe inoltre danni rilevanti alla contrada San Gaetano, sull'altra sponda del Brenta, in termini di salute pubblica, a causa dell'emissione di polveri sottili, rumorosità, danno ambientale, inquinamento, invasione dell'alveo del fiume, con un deterioramento generale della qualità della vita. Le frazioni di San Marino e Costa vivono attualmente una situazione di pesante e drammatico disagio, sia dal punto di vista ambientale, che di sicurezza degli abitanti. I sottoscrittori del documento, pur sollecitando il completamento della SS. 47, propongono alcune osservazioni "fondamentali per risolvere i nodi tecnici prospettati e giungere ad un progetto di fattibilità il più razionale possibile, con integrazioni positive al progetto preliminare esistente, per l'impatto paesaggistico e soprattutto per la sopravvivenza stessa delle nostre contrade".
La proposta prevede una galleria di 12 km, contro i 10,5 dell'Anas, con ingresso nel comune di Pove, come da progetto preliminare ed uscita in località "Lupa", zona non abitata, al confine tra i comuni di San Nazario e Cismon. Verrebbero così eliminati l'ingresso-uscita in galleria e svincoli a Pian dei Zocchi; la galleria di accesso a Rivalta; la necessità di rettifica stradale tra Pian dei Zocchi e Rivalta e del tratto Rivalta-"Lupa"; riduzione del percorso complessivo di oltre 5 km, con risparmio di tempo e carburante. Inoltre, tale ipotesi assorbe ed incorpora la galleria, alternativa dell'attuale viadotto di San Marino, citata nel Pati.
Anche nel caso di una soluzione ridotta e più economica, come prospettato negli ultimi tempi, di un'unica galleria dal Cornon, al confine tra Solagna e Pove e Pian dei Zocchi, i firmatari propongono la soluzione alternativa del prolungamento sino alla "Lupa". Entrambe le proposte porterebbero dei "benefici che sono in linea con gli orientamenti attuati dalle amministrazioni locali, per il miglioramento della qualità della vita e la rivalutazione turistico-ambientale della Valbrenta".
Chiude il documento la richiesta di una verifica di fattibilità delle proposte avanzate; il confronto tra i costi ipotizzati dai progetti preliminari e le soluzioni alternative prospettate; il coinvolgimento della popolazione residente per un'opera di grande impatto ambientale; un incontro con gli amministratori della Valle, per approfondire le tematiche sollevate, con spirito di apertura e fattiva collaborazione.
Roberto Lazzarato

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