giovedì 5 giugno 2008

L’oro blu di Etra, nel 2008 altri rincari

Utenti inviperiti si autoriducono le bollette, ma le condutture sono vetuste
Dall'1 giugno 2007 l’acqua di ETRA (si perché ora non è più nemmeno tua dopo che i sindaci ce l'hanno svenduta) da 0,963 euro al metro cubo è passata a 1,1 euro, ma i sindaci di ATO Brenta dovranno sfidare l'impopolarità e rialzare ulteriormente il prezzo dell'acqua.
Di quanto?
Tre sono le ipotesi che verranno sottoposte ad ottobre ai soci di Ato Brenta, in sede di approvazione del nuovo Piano d'ambito trentennale che partirà dal 2008. Nell'ipotesi di minima, sostengono i tecnici, il Piano che sarà approvato entro fine anno dovrebbe prevedere una tariffa media di almeno 1,35 euro al metro cubo di consumo, ossia un altro 23% in più rispetto a quanto si paga oggi.
La società presieduta da Stefano Svegliado è solo il braccio operativo delle decisioni adottate dall'azionista, Ato Brenta, l'organo che delinea le strategie, che fissa le tariffe, organo attorno al quale sono raccolti i sindaci dei 72 comuni utilizzatori dei servizi. Sindaci che ora, passata la tregua elettorale di primavera durante la quale hanno trovato l'accordo sulla cosiddetta «tariffa-ponte» lievitata come sopra riportata.
Per rispettare i dettami della nuova legge che impone precisi standard di qualità, servono consistenti investimenti lungo i 5.179 chilometri di condotte che formano la rete idrica di Etra, una rete il cui tasso medio di perdita d'acqua, nel 2006 è stato pari al 32,9%, in linea con la media veneta del 32%. Le differenze però sono notevoli: si va dal 67,3% di perdite delle condotte sull'Altopiano di Asiago, al 43,2% dei comuni ex Brenta servizi dell'Alta Padovana al 25,7% di quelli padovani un tempo serviti da Seta. Nel 2006, a fronte di queste perdite, Etra ha sostituito solo 24,5 chilometri di tubi obsoleti. Di questo passo, se gli investimenti restano gli stessi, una condotta può essere sostituita ogni 211 anni! A Berlino, dove però l'acqua costa 5 euro al metro cubo, le condotte vengono cambiate ogni 20 anni con una perdita media del 3%. Ma se i sindaci quando sono attorno al tavolo dell'Ato Brenta sono pronti a sollecitare investimenti per i nuovi impianti, quando poi si ritrovano attorno a quello di Etra, bocciano gli aumenti tariffari proposti dal Cda, che per realizzare quegli stessi investimenti ha bisogno di risorse. I sindaci finiscono così con il ritrovarsi al centro di un conflitto di interessi, come dimostra il duro scontro avvenuto la primavera scorsa tra i comuni padovani gestiti un tempo da Seta alla quale i residenti pagavano 0,80 euro per metro cubo e quelli del Bassanese dove l'acqua costava invece solo 0,15 euro.
Da 0,15 a 1,35€/mc. Noi evitiamo di amplificare questa vergogna.Ma i nostri sindaci, ogni tanto non si fanno un esame di coscienza?

1 commento:

Anonimo ha detto...

solita indecente incapacità di gestione dei nostri amministratori!
Altrettanto irresponsabile e schizofrenico atteggiamento dei Sindaci nel pretendere investimenti da una parte e osteggiare acriticamente la ricerca di risorse dall'altra !!