venerdì 23 novembre 2007

“ La vivibilità a Carpanè”

Giovedì 22 novembre alle ore 20,30 presso la sede della Comunità Montana del Brenta a Carpanè di San Nazario, il GSV ha organizzato un incontro con la popolazione sul Tema: “ La vivibilità a Carpanè”.
La sala era gremita, forse più di quella di San Nazario, dove l’8 ottobre era stato presentato il SIA Costa Alta.

Il dibattito era incentrato sul problema della ss47 e di conseguenza anche sul problema della richiesta di ridelimitazione della cava-miniera Costa Alta. Tema molto sentito proprio dagli abitanti di Carpanè, che con la miniera sopra la testa, ci convivono ormai dal 1912.
Erano presenti in sala un nutrito gruppo di rappresentanti della ditta Peroglio, dal direttore della miniera, alla proprietà, agli operai.
E’ stato un incontro impostato sulla chiarezza degli obiettivi, dove tra scambi di propositi, si è pacatamente discusso sui temi che incombono sulla salvaguardia del territorio locale, ma soprattutto, sottolineiamo sulla qualità della vita e della salute dei cittadini.
Importanti e dovute sono state le preoccupazioni espresse da alcuni operai che cercano chiarezza sul loro futuro.E’ stato più volte ripetuto che, in questa fase, il Gruppo Salvaguardia Valbrenta, almeno, non ha MAI messo in discussione l’operatività della cava stessa, anche perché regolarmente autorizzata fino al 2015. Ha espresso invece parecchie perplessità, documentate e presentate con varie e diverse osservazioni alla Regione, come illustrate ai presenti in questa serata, circa lo studio della ditta che chiede una ridelimitazione per altri 40 anni di coltivazione.
Questo viene subito in contrasto col fatto che la ditta, per stessa ammissione, non è stata in grado neppure di eseguire le prescrizioni minime della regione Veneto del 2004, che chiedevano di essere rispettate e ultimate entro il 2006.
Il direttore della miniera ha ammesso che in effetti sono oltre i termini prescritti, ma per problemi tecnici. Per fare un singolo minimo esempio, non è stata fatta la vasca di decantazione richiesta. Si sono accorti ora, solo dopo 3 anni, che dovevano scavarla nella roccia.
Sono state ulteriormente espresse varie perplessità sul tipo di piano e sulle contraddizioni che le linee guida impongono.
Spesso, durante il dibattito, si è concordato tra le parti, che quello che appare nel SIA non corrisponde a realtà, oltre che scontrarsi con altri interventi di recupero finanziati da Regione Veneto e Comunità Europea.
La popolazione presente si è comunque dimostrata alquanto indignata dalla mancata presenza di qualsiasi rappresentante politico alla serata, anche se non espressamente invitati, che rimangono gli avvallatori di questi progetti. E questi, che non sono singoli episodi, non lasciano solo molto perplessi.
Tutto questo durante un incontro corretto e pacato. Forse come mai nessuno avrebbe immaginato.
Ora si spera si apra la possibilità di una vera concertazione, magari con la ditta stessa, con cui non abbiamo nessun pregiudizio, tra il Gruppo Salvaguardia Valbrenta sicuramente e forse con gli amministratori, che finora, tranne qualche rarissimo caso, vedi Valstagna e forse Solagna, hanno evitato ogni invito alla minima concertazione, anche a livello sovraccomunale.
Di questo, in futuro, dovranno renderne conto. Siamo appena all’inizio.

Nessun commento: