sabato 10 novembre 2007

Osservazioni impatto viario



Prot.n. 102A
Oggetto: osservazioni in merito allo “ studio per le valutazioni di impatto ambientale, di incidenza e sul paesaggio riguardante la ri-delimitazione della concessione mineraria di sali magnesiaci denominata Costa Alta, ed il progetto definitivo del nuovo cantiere” sito in Comune di San Nazario – VI, conformemente al comma2, Art.16 della L.R. 26 marzo 1999 n. 10

All’elaborato 2 del SIA, riassunto non tecnico, al capitolo “ stima degli impatti”, pag 103, si prefigurano 3 possibili scenari di mutazione deI volumi di traffico in relazione al quantitativo di materiale da trasportare.
Sia in premessa che in sintesi finale si ipotizza un trascurabile incremento del trasporto su gomma ed un marcato aumento del trasporto ferroviario, che passerebbe dall’attuale e non verificato 2% al 12% del totale; con ciò si argomenta che l’impatto del trasporto di materiale della miniera può essere considerato negativo basso/trascurabile, in relazione alla variazione del flusso veicolare sulla SS47.
Chiunque percorra la Valbrenta conosce bene quanto questo ipotetico trascurabile impatto sia invece pesante e non più tollerabile; la ferrovia inoltre non garantisce nemmeno il trasporto di quel 2% già considerato assodato, e non risultano esserci impegni formalizzati per il prossimo futuro, vedi recente trasloco della ditta Nord-Legno dal sito di Carpanè proprio per difficoltà di accesso e fruizione del trasporto su rotaia.

Al di là quindi delle buone intenzioni o delle promesse che da 40 anni si susseguono sul futuro della SS47, restiamo ai dati oggettivi citati nello stesso SIA:
ü per trasportare i 400.000 mc annui di materiale, pari a 1.120.000 ton, con gli attuali mezzi a disposizione e nell’ipotesi che il 2% viaggi su rotaia, occorrono circa 275 passaggi al giorno (per 10 ore al giorno, per 250 gg lavorativi all’anno, per 40 anni). In definitiva trattasi di 1 automezzo ogni 2 minuti che esce dal cantiere (ogni 4 passaggi uno prende la strada per Trento);
ü già il volume attuale di 350.000 mc comporta un traffico insostenibile, come più volte dichiarato dagli amministratori locali, sia attraverso organi di stampa, sia nella bozza preliminare del PATI;
ü le stime citate nel SIA della cava/miniera Peroglio non considerano che la SS47 è già soggetta al traffico pesante relativo alle varie cave/messe in sicurezza su conoide presenti a monte (comuni di Cismon e Valstagna), per le quali si ipotizza a regime un ulteriore volume superiore ai 400.000 mc/anno: un totale complessivo di oltre 500 passaggi giorno, o per meglio dire 1 automezzo al minuto sulla strettoia di Carpanè.



Tali sintetiche considerazioni evidenziano l’assoluta incompatibilità di un ulteriore aumento di traffico con la permanenza di un minimo di qualità di vita per i residenti, e per coloro che visitano la Valbrenta: tempi di percorrenza aumentati, frequenti intasamenti ed incidenti stradali, polveri ed inquinanti aereodispersi dannosi per la salute, rumore persistente, polveri sottili da combustione di idrocarburi e conseguente aumento di patologie bronco-tumorali.
Risulta difficile comprendere come l’intervento richiesto dalla ditta Peroglio possa essere definito di “pubblica utilità” dagli estensori del SIA.

Facciamo appello a codesta spettabile Commissione perché non conceda qualsiasi ulteriore autorizzazione, nell’effettivo interesse collettivo; perché pensi alla Valbrenta non come un territorio marginale ed in abbandono, ma come una valle dinamica e vitale, tesa al recupero e rilancio della propria specificità e delle proprie indubbie risorse, innanzitutto attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del proprio inalienabile bene comune: il territorio, il paesaggio e la qualità di vita.

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