venerdì 23 novembre 2007

Senso critico

Ancora una volta, con senso critico e deciso, il sindaco e tutto il consiglio comunale di Valstagna, han saputo anticipare e distinguersi dal resto dei comuni della Valbrenta, stavolta su questioni di primaria importanza e sensibilità.
Finora tutti gli enti locali si sono nascosti, non hanno preso posizione e fatto finta che il fatto non li riguardasse. Ma si ricorda che, anche solo la viabilità, che l’indotto di simili progetti provoca, interessa tutta la Valbrenta e la Valsugana stessa. Non lo si può ne negare, ne tantomeno ignorare. E quale occasione migliore per far presente ancora una volta alla Regione che ciò sarebbe incompatibile con i già enormi flussi che congestionano la ss47, per spingere verso la sua realizzazione?Ma è possibile che nessuno veda oltre il proprio orto? Un camion in più, all’attuale traffico, ogni minuto. Ma da aggiungere ad almeno altre 3-4 nuove cave che saranno presentate a breve, ma che tanti ignorano, sempre sullo stesso territorio. Tutti possono presentare osservazioni su questi progetti.
Le amministrazioni hanno avuto occasioni per esprimersi. Ora pioveranno le critiche, perché è un comune che vive anch’esso dagli introiti delle sue cave. Ma dalle cave ha subito anche cocenti delusioni e vogliamo credere che stia realmente rivalutando le superficialità precedenti nell’affrontare temi così importanti per la qualità della vita e la salvaguardia dei propri territori.
I bilanci sono un’altra storia, che non devono passare sopra la salute e la vivibilità dei propri cittadini.
Un grande passo ottenuto anche con la concertazione. Quello di lunedì e l’incontro a Carpanè di giovedì sera, anche con le maestranze e gli operai, sono piccoli ma positivi passi verso un nuovo modo per intendere la casa comune. Ci si augura che sia solo l’inizio. Lo deve essere.
Ci si augura ancora, visto il clima natalizio, che questi risultati non vengano stravolti per indignare e gridare che Valstagna o il suo sindaco o magari il Gruppo Salvaguardia della Valbrenta sono contrari indiscriminatamente alle cave e insensibili alle decine di posti di lavoro. Sarebbe un’enorme falsità. Non esiste testo, voce, traccia o slogan. Ne contro la proprietà ne contro i posti di lavoro. La miniera interessata è già autorizzata a lavorare fino al 2015.
Punto e basta. Deve rispettare le prescrizioni della Regione Veneto. E la Comunità Montana “dovrebbe” controllare.Ci si è espresso contro un progetto di oltre 40 anni, che alla luce anche di chi magari non l’ha realmente ed interamente letto (sicuramente pochi), o ha subito l’impossibilità a farlo, perché è successo anche questo, ha presentato numerose ed evidenti lacune. Ora sarà la Regione a decidere.
Il progetto Costa Alta è uno dei tanti problemi della Valbrenta.Non l’unico, ne il principale. Ora andiamo oltre, ma controlliamo.

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