venerdì 23 novembre 2007

Valstagna boccia il progetto di ridelimitazione

VALSTAGNA. Dal consiglio comunale è arrivato un no unanime alla richiesta di ridelimitazione della concessione Miniera “Costa Alta” Bocciato l’ampliamentoNegrello: «La Regione ci ha sorpreso negativamente. Puntiamo a modelli diversi di sviluppo del territorio»

Renato Pontarollo dal Giornale di Vicenza
Il consiglio comunale di Valstagna, convocato in seduta straordinaria, ha espresso all’unanimità parere negativo sullo studio di impatto ambientale del progetto di ridelimitazione della concessione mineraria “Costa Alta” in comune di San Nazario. Le ragioni del no della giunta comunale valstagnese sono state illustrate dal sindaco Aldo Negrello che, dopo un breve excursus storico sull’attività estrattiva, cominciata nel 1912, ha spiegato come la Giunta abbia ritenuto di avvalersi della consulenza di esperti, un geografo ed un geologo. Analoghe motivazioni negative sono state manifestate anche dai capigruppo consiliari. «Non si comprendono le ragioni per presentare un nuovo progetto di coltivazione – ha detto il sindaco Negrello – quando i lavori di coltivazione concessi nel 2004 sono allo stato iniziale e non ancora realizzati, come dimostrano le fotografie allegate alla presente relazione. L’apertura di un nuovo fronte a nord, in direzione della Valle Sambuco, verrebbe ad incidere profondamente sul territorio con tre distinte aree operative, aumentando i disagi conseguenti ai rumori, alle polveri, alle vibrazioni e non ci convincono le mitigazioni prospettate, come il trasporto del materiale su rotaia piuttosto che su gomma, poiché è stato dismesso il piano caricatore delle Ferrovie dello Stato. Questa amministrazione intende puntare su un diverso sviluppo del proprio territorio attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali, realizzando piste ciclabili e promuovendo attività sportive e ricreative; con la valorizzazione di siti quali le aree terrazzate (progetto Alpter) e un nuovo piano di sviluppo rurale di grandissimo interesse». «Proprio di fronte alla miniera “Costa Alta” - ha proseguito - è in atto un intervento che interessa le località Mattietti e Col Ventidueore- L’eventuale ampliamento della miniera sarebbe in contrasto con questo progetto. Inoltre, l’area di coltivazione è situata nel margine del massiccio del Grappa, che è inserito nel Piano di area dell’Altopiano dei Sette Comuni. L’indagine di Mauro Varotto evidenzia come il nuovo fronte di coltivazione vada ad incidere pesantemente sotto il profilo dell’impatto ambientale sull’area terrazzata di località Mattietti e di San Gaetano, oltre che sulla linea di sbarramento Carpané - Col Moschin ricca di manufatti della grande guerra». «Lo studio di impatto ambientale – ha proseguito il sindaco Negrello – non ha tenuto nel debito conto l’aspetto geologico e idrogeologico di un’area ad alto rischio, come sostiene l’Autorità di bacino, per la presenza di sorgenti copiose aperte in diversi fronti dello scavo». Negrello ha quindi lamentato “diverse carenze progettuali a livello urbanistico” in relazione al Pati in corso di attuazione. Da qui la necessità di limitare l’ampliamento della coltivazione della miniera. «È strano – ha detto – che la Regione Veneto, dopo aver individuato quali aree di tutela le grotte di Oliero, il Ponte Subiolo e la Val Gàdena, pregiudichi poi il successo di tale operazione con una nuova concessione di ampliamento della miniera. Non ci sentiamo di condividere questa decisione, anzi ci meraviglia che in occasione della presentazione del progetto i tecnici abbiano spiegato che non ci sarà alcuna incidenza sul paesaggio. Riteniamo al contrario che con la concomitanza di due fronti aperti in quota oltre al piano di lavorazione, l’aumento delle operazioni di trasporto e di frantumazione portino come conseguenza un forte pregiudizio sulla qualità della vita nella valle. Noi, al contrario, proponiamo un diverso modello di sviluppo». Il sindaco ha quindi proposto al consiglio di esprimere parere negativo sullo studio di impatto ambientale del progetto.

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