venerdì 6 febbraio 2009

Giù le mani dalla Valle

GdiVI R.Pontarollo
Miniera di Carpanè e messa in sicurezza di “Lora Bassa”. Dito puntato di Salvaguardia Valbrenta.
"E la ss47 resta ancora al palo» A palazzo Guarnieri di Carpanè, dov’è allestita parte della mostra fotografica “Il verde e l'acqua”, il Gruppo Salvaguardia Valbrenta ha tenuto l'assemblea generale dei soci, presieduta da Gianni Moro, e aperta a tutta la popolazione. Sulle principali attività svolte nel corso del 2008 ha tenuto la relazione il presidente del sodalizio, Roberto Sessi; quindi l'assemblea ha approvato all'unanimità alcune modifiche statutarie, funzionali alla registrazione come onlus, ed il bilancio consuntivo; inoltre ha ratificato la nuova composizione del direttivo, rappresentativo di tutti i Comuni della Valle, ridotto da 12 a 10 componenti; quindi ha informato l'assemblea sulle principali problematiche affrontate: la Ss 47, la cava miniera di Carpanè, messe in sicurezza e cave, il fiume Brenta e il dissesto idrogeologico. Infine è stato aperto il dibattito e individuato il programma.Sulla Ss 47 Roberto Sessi ha ricordato gli incontri per concertare con altri gruppi della Valle le osservazioni e le richieste unitarie presentate alle pubbliche amministrazioni in occasione della visita dell'allora ministro Di Pietro, mentre è rimasta inascoltata la richiesta alla Comunità montana del Brenta di istituire un tavolo di concertazione permanente tra Amministrazioni e gruppi locali sulle problematiche legate al completamento della statale. «Sulla cava-miniera di Carpané - ha detto Sessi - non abbiamo mai saputo gli esiti del lavoro della commissione di controllo sull'attuazione delle prescrizioni imposte all'attività di cava, e inoltre, se e come detta commissione abbia esercitato il controllo. Tanto che - ha aggiunto - abbiamo presentato al Prefetto di Vicenza un esposto denuncia per l'impossibilità di verificare il compito della commissione di controll! o». Sul Piano di assetto territoriale intercomunale della Valbrenta sono state presentate dodici osservazioni in collaborazione con altri gruppi ed è stato tenuto un convegno sul tema acqua-cave-rifiuti con approfondimenti sui nuovi strumenti normativi e di controllo.«Sul progetto di messa in sicurezza di “Lora Bassa”, a Valstagna, il Gsv - ha spiegato Sessi - ha fatto opera di informazione e coinvolgimento sull'ennesima “attività estrattiva” calata dall'alto e non sufficientemente motivata e partecipata». Infine con “Valbrenta solidale” e altre associazioni di volontariato locale, il Gsv ha partecipato al progetto “2° tempo” per diffondere la cultura e la sensibilità ambientale nelle scuole medie del territorio, mentre in collaborazione con Enel e Coop ha promosso il progetto sul risparmio energetico coinvolgendo gli studenti della Valbrenta.Sulla situazione attuale della Ss 47, ha relazionato Fabrizio Bassani che ha ricordato la recente approvazione del progetto preliminare per 600 milioni di euro da parte dell'Anas romana, disponibile a finanziare il 57 per cento dell'opera, mentre per il restante anche la Regione Veneto sembra interessata al completamento dell'opera. «Ma siamo fermi al progetto preliminare - ha sottolineato Bassani - e, mancando il progetto definitivo con le analisi di agnostiche e quello esecutivo, non ci sono all'orizzonte concrete prospettive e la popolazione è stanca perché rimangono irrisolti due gravi problemi: la qualità della vita e i centri abitati soffocati dal traffico».Sulla cava-miniera di Carpanè, messe in sicurezza e attività di cava è intervenuto Roberto Sessi, sottolineando l'impegno del Gsv nel monitorare la situazione e sollecitando incontri con le pubbliche amministrazioni. «Di fronte a questa aggressione massiccia sul territorio e con le messe in sicurezza che sono vere e proprie attività di cava a me sembra non sia stato tenuto! in alcun! conto il “bene comune” del nostro territorio. A me sembra che nessuna prescrizione sia stata attuata sulla cava-miniera di Costa Alta. Non esprimiamo alcun giudizio di merito all'attività di cava, guardiamo solo gli atti. In un recente incontro informale il sindaco di Valstagna, Aldo Negrello, ci ha espresso la sua pressante e angosciata preoccupazione sulla richiesta di attività per un periodo di ulteriori 40 anni».Sul progetto di messa in sicurezza di “Lora Bassa”, a Valstagna, ha relazionato Giovanni Scremin. L'intervento interessa una fascia di conoide detritica sovrastante il centro abitato del capoluogo per una lunghezza di 680 metri circa e prevede l'attività di almeno 5 anni. Sul trasporto del materiale scavato attraverso nastro trasportatore dalla zona di scavo all'area prevista per il carico in destra Brenta il consiglio comunale di San Nazario ha espresso all'unanimità la sua contrarietà a che tale operazione abbia ad interessare il territorio di San Nazario. Sul Brenta, infine, è stato sostenuto che la risorsa acqua va ripensata, considerando le criticità idrauliche, perché la forma e la morfologia del fiume sono state profondamente cambiate a causa di incontrollati interventi antropici; il rischio idrogeologico è aumentato con colmi di piena più elevati e il deficit idrico è diventato cronico.

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