giovedì 19 febbraio 2009

Valstagna - Un laboratorio mobile analizza la qualità dell’aria

Il Comune ha aderito alla proposta dell'Arpav, promovendo una campagna di controllo della qualità dell'aria nel proprio territorio, con particolare riferimento alla misurazione delle polveri sottili Pm10.
Dopo aver brillantemente ottenuto la registrazione Emas, basata su un regolamento della Comunità europea, che certifica il territorio sotto il profilo ambientale, di sicurezza e gestione, ora l'amministrazione comunale ha dato il via al «Piano di monitoraggio della qualità dell'aria», con l'attivazione di un laboratorio mobile che è stato posizionato nell'area esterna dell'Istituto comprensivo della Valbrenta.
Obiettivo: la valutazione dei livelli di concentrazione di polveri fini (Pm10) e ozono, inquinanti che si stanno manifestando in modo sempre più diffuso e con concentrazioni piuttosto elevate.

Le rilevazioni sono effettuate in due momenti stagionali diversi: durante l'estate, in cui è più significativa la presenza dell'ozono, e nella stagione più fredda, in cui le Pm10 raggiungono valori più elevati. A Valstagna l'operazione della fase invernale è iniziata ieri e si protrarrà sino al 24 marzo, mentre quella estiva partirà dal 4 giugno al 14 luglio. Il laboratorio mobile, dotato di sofisticate apparecchiature elettroniche ed elettromeccaniche, posizionato all'interno del cortile scolastico, a poca distanza dalla strada provinciale Campesana-Valvecchia, è dotato anche di strumenti per il monitoraggio di ossido di carbonio, ossidi di azoto, idrogeno solforato, biossido di zolfo, benzene, toluene, xileni e idrocarburi.

Un’iniziativa interessante, sia per i fini istituzionali che si prefigge, tesi a monitorare la qualità dell'aria del comune, sia per i possibili aspetti didattici, dal momento che i tecnici dell'Arpav si sono dichiarati disponibili a coinvolgere gli studenti e gli insegnanti dell'istituto comprensivo valligiano, illustrando le finalità ambientali dell'operazione e le modalità di acquisizione dei dati e di funzionamento delle apparecchiature.

Roberto Lazzarato

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella l'idea e interessante l'obiettievo, peccato che il comune dia spazio a continue attività estrattive, vedi Valgrande (Collicello), dove per 20 anni.... la concentrazioni di polveri, l'inquinamento dovuto al passaggio di mezzi pesanti etcc.. e in particolare modo il degrado ambientale (che non é poco)venga riconosciuto anche questo come certificazione EMAS. Cosa ne pensate, otteniamo una certificazione per poi attingere a qualche contributo... E non sappiamo respingere i cavatori in vallata?
Cerchiamo di essere chiari e guardarci intorno cosa ci aspetta in un fututo breve....
I bilanci comunali non possono essere riequilibrati con poche migliaia di Euro che arrivano da devastanti attività di cave nel territorio.
Scusate ma le risorse dobbiamo cercarle con altri mezzi. Attività turistiche, economiche di riqualificazione a diretto contatto con gli aspetti storici-antropologici da ricercare in valle.
Mi stanno bene progetti qualificanti vedi Alpeter che non vanno sicuramente a braccietto con apertura di cave o messe in sicurezza inadeguate e poco credibili.
Vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca....
Grazie.

Anonimo ha detto...

Divagazioni personali sul/sui tema/i.
La questione dell'inquinamento ambientale purtroppo dipende in gran parte dal traffico intenso di mezzi di trasporto a scopo commerciale-logistico,turistico nei week end.Questo dipende molto dal non interesse da parte di amministrazioni locali e Stato italiano nel non migliorare e snellire adeguatamente la viabilità nelle nostre arterie stradali.Si fanno molti dibattiti,si tappano buchi quà e là in continuazione orbitando intorno di continuo al fatto di lasciar le cose così come stanno,in balìa dei soliti problemi.Certamente nella nostra Valbrenta non mancano le prospettive per il turismo e lo sport,ma punto il dito su nostre risorse lasciate in disparte ormai da anni,ossia la miriade di orti e terrazzamenti lasciati incolti,questi favorirebbero un approvvigionamento di frutta e verdura,volendo anche per la nostra vallata,eviteremmo senz'altro lo spostamento su gomma di merci alimentari provenienti da chissà dove,senz'altro verrebbe indirettamente risparmiato inquinamento,e forse avremmo merce alimentare a più buon mercato senza troppi passamano (incidenza sul rincaro dei prezzi al consumatore),e con un po' di attenzione roba più nutriente di quella coltivata in sèrre.Abbiamo molti abitati che andrebbero presi per mano,restaurati,quelli più scomodi si potrebbero adeguare con impianti che non dipendano necessariamente dai molteplici servizi centralizzati.Forse queste ultime cose necessitano una notevole capacità di adattamento da parte di chi volesse intraprendere progetti di occupazione di questi abitati,per non parlare di concetti pratici non chiari ed elevatissimi costi di realizzazione.Una cosa è certa:con le tante necessità di urbanizzazione e le troppe leggi che regolamentano il nostro vivere quotidiano,probabilmente è decaduta la capacità di ingegno da parte di ognuno di noi.Torniamo al fatto dell'inquinamento,punto il dito verso comuni a noi remoti ma anche verso il nostro,perchè per spostarci molti di noi hanno bisogno di autovetture somiglianti a "furgoni",usate di solito per la spesa al supermercato per poi viaggiare comodamente in quattro persone (attuali famiglie "tipo").Poi per le solite consuetudini questi macchinòni vengono visti spostarsi con solo una persona a bordo,o forse due.Con il senno di poi io vedrei opportuno avere un'auto più piccola,al limite aggiungendoci il carrello appendice per il trasporto di merci,tant'è vero il carrello in un grande garage o in giardino sotto magari ad una tettoia trova sempre posto per esser parcheggiato in attesa di un nuovo uso.Da notare,i macchinoni quì in vallata non sono in condizioni di poter essere sfruttati al 100% viste le nostre strade piccole e piene di strettoie e tante volte buche profonde.Tali veicoli ingombranti necessitano di maggiore energia per essere messi in movimento,conseguentemente inquinano di più.Un'alternativa tampone alle quattro ruote può essere le due ruote,meglio se con motore a quattro tempi.Questo anèddoto purtroppo è spesso ostacolato dai tanti luoghi comuni del tipo "sono mezzi pericolosi", "costa molto mantenerli",anche se tutte queste ipotesi richiedono parecchie valutazioni e bilanci.La cosa certa,in maggioranza siamo troppo abitudinari,ci avvaliamo solo ed esclusivamente di luoghi comuni emessi da locali "figure leader",di conseguenza abbiamo perso ogni forma di intraprendenza personale.Chissà se molti di noi riusciranno ad uscire da questa forma di guscio (un po' somigliante alla valle dove abitiamo tra l'altro),mi auguro capiti al più presto insomma.